Non profit

La parola/ Coop

Il segreto delle coop è nelle due o, accoppiate: capitalismo e solidarietà. Anzi comunità. Come mit-Sein. Una scintilla non spenta che fa sperare nel futuro

di Alter Ego

Forse il segreto stava nell?oo. Due o accoppiate, come i due 00 della migliore farina. Il segreto delle coop era di avere un occhio allo sviluppo e uno alla solidarietà, di aver compreso che il sistema capitalistico è l?unica possibilità (in questo mondo possibile), ma non può esistere, alla lunga, senza solidarietà. Forse la grande sfida delle coop stava nell?idea caparbia che non si potesse preservare un guadagno sempre crescente senza il contemporaneo, necessario, sviluppo della salvaguardia del rispetto della comunità. Intesa non come insieme di individui, ma come nucleo fondante la società. L?illusione delle coop, intese come concetto, non come declinazione postsovietica del mercato globale, in fondo era una piccola rivoluzione, che rileggeva, attualizzava e correggeva le analisi di Marx. I fondatori delle coop avevano intuito che il mercato non si può contrastare da individui, ma da trust, che significa da un lato fiducia (in god we trust) ma dall?altro gruppi, comunità, coop di interessi che mettevano al primo posto l?interesse più importante, la salvaguardia del gruppo stesso, la concezione dell?essere non come das Sein ma come mit-Sein, con-essere, essere insieme, con l?altro. Il segreto delle coop, paradossalmente, travisato e vituperato dal pensiero socialista, era una diversa concezione della società e della vita. Un soffio vitale che supera le meschinità di un ingegnere di Chieti e l?orrore di un sistema (vero o presunto) di finanziamento ai partiti. Una scintilla che fa sperare ancora nel futuro. Perché anche poca favilla, gran fiamma seconda…

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.