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Leggi: avviato alla Camera esame Ddl sull’impresa sociale

La Commissione Giustizia, con una dettagliata relazione svolta martedi' scorso dal suo Presidente Gaetano Pecorella, ha avviato l'esame del ddl 3045 di delega al Governo

di Redazione

La Commissione Giustizia, con una dettagliata relazione svolta martedi’ scorso dal suo Presidente Gaetano Pecorella, ha avviato l’esame del ddl 3045 di delega al Governo per una profonda revisione della vigente normativa sulla impresa sociale per realizzare un quadro di riferimento civilistico organico alla variegata realta’ del no profit. Finora tutto il panorama legislativo del terzo settore e’ stato caratterizzato da numerosi interventi dalla legge sulla cooperazione a quella (49 dell’87) sulle Organizzazioni non governative, dalla 266 del 1991 sul volontariato alla legge quadro dello stesso anno sulle cooperative sociali, dalla legge sull’associazonismo di promozione sociale (la 383 del 2000) ai decreti legislativi del 1997 sulle Onlus e del 2001 sulla sopressione delle Ipab. Si pone, quindi, l’esigenza di una disciplina organica della imprenditorialita’ sociale attraverso ”il riconoscimento di un ruolo autonomo e specifico che allo stato attuale – ha sottolineato Pecorella – il codice civile non prevede”. Per affrontare efficacemente questo problema il ddl stabilisce quattro criteri direttivi della delega. Innanzitutto la definizione del carattere sociale della impresa che si propone finalita’ sociali, ma agisce con mezzi e criteri economici”. Per la messa a punto della definizione di queste imprese si deve, pertanto, tenere conto del particolare rilievo sociale in cui operano con prestazione di beni e servizi diretta a tutti i potenziali fruitori senza limitazione ai soli soci, ma con esplicito divieto di ridistribuire utili o quote di patrimonio sotto qualsiasi forma e con l’obbligo di reinvestire gli incremento di carattere patrimoniale nell’attivita’ istituzionale. Altro punto essenziale – ha ancora precisato Pecorella – e’ che la riforma dovra’ eliminare che imprendtori privati o pubbliche amministrazioni assumano il ruolo di soci di maggioranza. Ulteriore criterio direttivo previsto dalla delega e’ l’adozione di una disciplina omogenea sulla elettivita’ delle cariche sociali, la responsabilita’ degli amministratori nei confronti dei soci e dei terzi, l’ammissione ed esclusione di soci, l’obbligo di redazione e di pubblicita’ del bilancio. Il Presidente della Commissione ha infine rilevato che il ddl di delega prevede l’attivazione presso il Ministero del Lavoro di funzioni e servizi permanenti di monitoraggio e di ricerca necessari alla verifica delle prestazioni rese dalle imprese sociali e la possibilita’ che le stesse siano riconosciute quali centro di eccellenza di interesse nazionale. La Commissione dovra’ ora entrare nel merito del ddl con la discussione generale e la presentazione di prevedibilmente numerosi emendamenti da parte dei gruppi di opposizione. Il confronto richiedera’ ancora varie settimane prima del passaggio del testo in aula.


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