Sostenibilità
Altener II, e lenergia si rinnova
Energie rinnovabili: arriva il programma Altener II
In vista della scadenza di Altener I, la Commissione europea ha messo a punto la sua proposta per l?adozione di una seconda edizione del programma comunitario che negli anni dal 1993 al 1997 ha contribuito a favorire il ricorso alle energie rinnovabili attraverso il sostegno alla realizzazione di studi e progetti da parte di operatori comunitari pubblici e privati.
Un importante obiettivo di Altener II sarà quello di incoraggiare il ricorso su vasta scala alle fonti di energia rinnovabile e di mobilizzare i capitali privati per il finanziamento dei progetti. La dotazione finanziaria della prima edizione del programma Altener è stata di quaranta milioni di ecu, una circa che equivale a circa ottanta miliardi di lire, e che è stata stanziata per cinque anni.
Bruxelles contro l’inquinamento
Energia e cambiamenti climatici
Nell?ambito dei lavori preparatori per la terza Conferenza delle nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà il prossimo dicembre a Kyoto in Giappone, la Commissione europea ha presentato un rapporto su ?La dimensione energetica dei cambiamenti climatici?.
L?obiettivo della comunicazione è quello di mettere a fuoco le sfide che i politici dovranno affrontare, di delineare possibili campi d?azione per rispondere a tali sfide e di promuovere un ampio dibattito sulle possibili linee di intervento per ridurre le emissioni di anidride carbonica. I punti salienti della strategia comunitaria in materia riguardano in particolare: l?efficienza energetica e il risparmio energetico, la promozione del ricorso alle fonti di energia rinnovabili, il miglioramento della gestione energetica a livello locale e regionale, l?integrazione delle politiche energetiche con le altre politiche e gli incentivi fiscali. L?esecutivo di Bruxelles ha annunciato che verso la fine di quest?anno presenterà una nuova comunicazione nella quale prenderà in esame tutti gli aspetti connessi alle emissioni di anidride carbonica e i cambiamenti climatici.
Temi sociali, il vertice delude
Vertice di Amsterdam. Sul sociale, buono a metà.
Ha lasciato l?amaro in bocca il vertice dei capi di Stato e di governo svoltosi ad Amsterdam a giugno scorso nel quadro della Conferenza intergovernativa (Cig) per la revisione e l?aggiornamento del Trattato di Maastricht.
Sul versante sociale, nonostante alcune novità (si è formalmente dato ingresso nel nuovo trattato a un nuovo Titolo dedicato al lavoro quale segno tangibile dell?impegno dell?Unione su tale delicato versante ed è stata riconosciuta alla Corte di Giustizia europea la competenza a garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini) le conclusioni del vertice hanno suscitato critiche e deluso gli addetti ai lavori. Di risultati apprezzabili ma non certamente brillanti parla anche il Commissario europeo Padrayg Flynn.
Il responsabile comunitario per gli affari sociali già all?indomani del vertice ha decisamente sottolineato le debolezze e le lacune contenute nel nuovo Trattato di Amsterdam. La disposizione che consente al Consiglio dei ministri dell?Unione di vietare tutte le discriminazioni basate sul sesso, la razza, la religione, l?origine etnica, l?età, le tendenze sessuali, l?handicap (nuovo art. 6A) è, secondo Flynn, inadeguata perché priva di efficacia diretta e perché il suo effettivo utilizzo richiede l?unanimità.
Il Commissario ha inoltre criticato la mancata previsione di misure positive in determinati settori, quali quello delle persone anziane, dei disabili, della parità di opportunità tra uomini e donne, e l?assenza di disposizioni specifiche sulla consultazione e il dialogo sociale con le organizzazioni non governative nella definizione e nell?attuazione delle politiche comunitarie. Tutto questo malgrado gli sforzi in senso contrario compiuti dalla Commissione europea.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.