Cultura

Cardinale Martino lancia l’appello alla clemenza per i carcerati

In un'intervista al Corriere il presidente di Giustizia e Pace annuncia la preparazione di un documento da parte della Santa Sede sulla clemenza

di Emanuela Citterio

Un appello “ai politici e all’opinione pubblica perché venga votato al più presto dal Parlamento il provvedimento di clemenza per i carcerati”. A lanciarlo, in un’intervista al Corriere della Sera che apre con la notizia della scarcerazione dell’attentatore di Giovanni Paolo II Ali Agca, è il cardinale Renato Martino, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace. “E’ vero che la legislatura è agli sgoccioli” dice Martino nell’intervista, “ma mi dicono che il tempo sarebbe ancora sufficiente, se ci fosse la volontà di farlo” e aggiunge “si tratta di andare incontro a una sofferenza inenarrabile e di sventare grandi rischi”. Il cardinale Martino, che ha visitato carceri in tutta Italia, annuncia nel pezzo firmato dal vaticanista Luigi Accattoli la preparazione da parte del Pontificio consiglio Giustizia e Pace, su incarico del papa, di un documento su questa materia. “Di certo non si chiede un provvedimento indiscriminato” sottolinea il cardinale Martino, ma “non è sensato opporsi in nome della sicurezza a un provvedimento che rimedierebbe almeno in parte a una situazione che si va esasperando e che i competenti descrivono come esplosiva”. “Conosciamo la statistica del sovrafollamento delle carceri italiane: stanno in 70mila in istituti progettati per accoglierne 40 mila. Ma detto così non è nulla. Bisogna entrare come mi è appena capitato in una cella per due dove stanno in sei e tra i letti non c’è neanche lo spazio per stare in piedi e dunque quei sei devono stare tutto il giorno sdraiati sui letti. Che vita se devi stare sdraiato, escluse le due ore d’aria?”


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