Cultura

Non profit a tutto volume

Dal rapporto Mondadori sul privato sociale alla guida al Terzo settore di Lucia Boccacin. Ecco i testi che non possono mancare nella vostra libreria

di Redazione

Fra poco la targhetta «Non profit», comparirà a indicare una sezione apposita delle librerie. Sì, perché quest?estate, come mai prima, i temi del Terzo settore trovano spazio nei cataloghi degli editori. Una moda? Più che altro una reazione alla moda. Chi crede davvero nel ?senza scopo di lucro? cerca di fornire al Terzo settore gli strumenti concettuali, statistici ed economici, che gli consentano di espandersi al di là dei proclami politici.

Sembra essere questo l?intento della Mondadori, che ha chiesto a Pierpaolo Donati (professore di Sociologia della famiglia all?università di Bologna) di coordinare un gruppo di studio sull?argomento, da cui è stato tratto un libro, ?La società civile in Italia? (pagg. 285, lire 30.000). La domanda a cui si cerca di rispondere è questa: perché nel nostro paese non riesce a trovare spazio quella parte della società non riconducibile allo Stato, ai partiti, o alle regole del mercato? Come è facile a intuirsi, il dibattito sul futuro del Terzo settore trova qui dei contributi importanti, come il saggio di Ivo Colozzi su ?Società civile, Terzo settore? e quello di Stefano Zamagni, che dedica all?economia civile alcune pagine di grande spessore filosofico. Da segnalare il breve intervento di Angelo Panebianco su ?Società civile e sistema politico?, e l?ampia nota bibliografica, a cura di Andrea Maccarini, che conclude l?opera. Si tratta quindi di una vera e propria guida nella pubblicistica internazionale sul tema.

Al rapporto Mondadori va affiancata un?altra iniziativa editoriale, ?Il Terzo settore tra economicità e valori?, realizzato dalla fondazione Lanza per la Gregoriana libreria editrice. Coordinati da Benedetto Gui, intervengono tra gli altri Ugo Ascoli, Carlo Borzaga, Jaques Defourny, e ancora Stefano Zamagni. L?autorevole prefazione di Giuseppe de Rita (di cui pubblichiamo a fianco uno stralcio), invita il Terzo settore a rifiutare la patente di nobiltà che la gratuità gli conferisce, per confrontarsi invece con le regole dell?economia.
E De Rita è stato preso alla lettera da Lucia Boccacin, autrice di un saggio prezioso, meno speculativo e più tecnico, dal titolo ?Terzo settore, i molti volti del caso italiano?, per i tipi di ?Vita e pensiero? (pagg. 158, lire 23.000). L?obiettivo dell?autrice (ricercatrice di Sociologia all?università Cattolica di Milano), è doppio: precisare le differenze che esistono all?interno del settore in quanto a modelli organizzativi e articolazioni. E insieme segnalare il pericolo che alcune dipendenze gravanti sul Terzo settore lo portino a estinguersi in uno degli altri due. Interessante è l?analisi di alcuni soggetti associativi, che pur facendo parte del non profit, ricevono spesso un?attenzione marginale: le associazioni non iscritte al registro, l?associazionismo di auto-aiuto, le fondazioni a scopo sociale.

Infine, per una panoramica statistica aggiornata è indispensabile il volume ?La solidarietà organizzata?, il nuovo rapporto della Fondazione italiana per il volontariato. (pagg. 233, lire 32.000).

L’opinione
Evitiamo le nicchie

Oggi al Terzo settore, e in un certo senso anche agli studi sul Terzo settore, occorre un nuovo scatto in avanti, prima che l?inevitabile ciclicità delle mode sociali e degli interessi scientifici, risucchi verso il basso questi temi e queste prospettive. Come operare tale scatto in avanti? In primo luogo tematizzando e scremando ogni senso di superiorità, magari non intenzionale, nei soggetti economici di Terzo settore. Se calano la presa e anche l?affanno causato dal confronto con le istituzioni pubbliche e il mercato, potrebbe affievolirsi la tensione vitale che ha sospinto finora questa esperienza. Il cercare riconoscimento potrebbe trasformarsi nella ricerca di privilegio e di protezione. Il paese ha bisogno di più società, e di più società civile, dunque anche di Terzo settore. Non è il momento di mollare la presa, di chiudersi in una nicchia, di rintanarsi in comportamenti corporativi. Dobbiamo lavorare perché il Terzo settore sia legato alla dinamica del mercato sociale, del mercato del lavoro, evitando le tentazioni di una nicchia nobile.

Giuseppe De Rita, Presidente Cnel

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