Famiglia

Dalla formazione al sostegno a distanza, il percorso di Stefania Bianchi con Abb

Stefania Bianchi, 44 anni, milanese, responsabile orientamento all’università Bocconi e presidente di Abbà - Associazione per l’adozione a distanza dell’infanzia abbandonata

di Daniele Biella

Formazione. È la vocazione di Stefania Bianchi, 44 anni, milanese, responsabile orientamento all?università Bocconi e presidente di Abbà – Associazione per l?adozione a distanza dell?infanzia abbandonata, fondata nel 1993 da lei e dal sacerdote domenicano Giuseppe Paparone. Abbà (www.a-b-b-a.org) ha oggi 270 soci stabili e segue l?educazione di quasi mille bambini che vivono in zone disagiate di Albania, Brasile, Camerun, Perù e Filippine.

Come opera Abbà all?estero?
Con padre Paparone si decise di far entrare in contatto generosità e disagio. Abbà condivide la vita dei bambini dai 4 anni in su e delle loro famiglie, collaborando, tramite un manuale di cooperazione, con frati e suore domenicane in loco. Da due anni assegna borse universitarie e affianca la formazione lavorativa con attività artigianali e corsi di informatica. Nel 2004 è nata Abbà Brasile.

E in Italia?
Oltre alla promozione e alla gestione dei rapporti con i soci, da due anni Abbà è presente in 11 classi di un liceo milanese. Gli studenti hanno adottato 6 coetanei brasiliani, organizzano eventi, si fanno ambasciatori verso altri.

Che cosa le piace?
Il volontariato verso i giovani è una passione in continua crescita. Mi piace poter contribuire alle loro speranze, alle aspettative di chi ha grandi potenzialità ma non è aiutato dal contesto degradato in cui vive.

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