Volontariato
La figuraccia corre sul filo
Palle di carta/ Le intercettazioni telefoniche sono, da sempre, una manna dal cielo per i giornali italiani
Le intercettazioni telefoniche sono, da sempre, una manna dal cielo per i giornali italiani. Dai tempi di Mani Pulite c?è chi – giornalista, caporedattore, direttore – ci ha costruito sopra una vera e propria fortuna. Vittorio Feltri quando dirigeva il Giornale. Ma anche il suo successore, Maurizio Belpietro ?testa di legno?, non scherza affatto: d?altra parte, la canea che ha dato vita al caso Antonveneta-Bnl-Unipol è nata proprio sulle sue pagine, anche se poi è stato il Corriere della sera a fare della vicenda un dramma nazionale, per interessi tutti politici. Comprensibile, dunque, che quando è venuto in possesso dei brogliacci che vedevano Piero Fassino a un capo del telefono e Giovanni Consorte all?altro, nella sede del quotidiano del fratello (di Berlusconi, Paolo) non c?hanno visto più per la gioia: e dunque, ecco i verbali con Piero che dice a Giovanni «C?abbiamo la banca» e quello che gli spiega per filo e per segno un?opa di fatto illegale. Il regalo di Natale (o meglio di buon anno) arriva il 31 dicembre: «Fassino a Consorte: ?Siamo padroni di Bnl??» il titolo del quotidiano, a tutta pagina. Il 2 gennaio nuovo regalo: «Fassino a Consorte: aspetta a denunciare». Ieri, infine, la soddisfazione massima, per Belpietro: «Il popolo dei Ds processa i leader: ?È uno schifo?» (articolo di Luca Telese, maramaldo di genio).
Libero, dove di certo Feltri ancora si mangia le mani per non aver avuto la soffiata (e l?idea), cerca di recuperare terreno pubblicando pagine e pagine di intercettazioni («Pronto? Parlano i furbetti» e «Le telefonate dell?allenatore dei furbetti», alias Consorte). E gli altri giornali? Dietro, a pesce, il Corriere – che ha già distrutto Fazio quest?estate. E la sinistra? Muta, un po? contrita e un po? disperata. Certo, l?Unità cerca la difesa a oltranza («I Ds: magistratura e authority mettano fine ai veleni contro di noi», titola) ma è una difesa debole, fiacca e pelosa. Specie se si considera che anche suoi eminenti giornalisti (il vicedirettore Rinaldo Gianola in testa) sono finiti sui brogliacci. Ed è anche loro, la pessima figura.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.