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I pozzi dei desideri regalano acqua

Cesvi, un obiettivo difficile: ridare fiato all'agricoltura direttamente nei villaggi colpiti dalla guerriglia. Iniziati 5 scavi, distribuiti semi e aratri

di Sara De Carli

Dieci pozzi scavati a mano, 500 aratri per asino e 310 chili di sementi. E la stagione delle piogge che rischia di rovinare tutto. Il progetto del Cesvi interviene direttamente nei villaggi investiti dalla guerriglia e non nei campi profughi. Quelle lungo l?asse tra Nyala e Kass sono tutte ?host communities?, ovvero vittime degli attacchi dei janjaweed: ma di abbandonare le loro terre per un campo di sfollati proprio non ne vogliono sapere. La motivazione sta nell?economia di sussistenza, per cui questa gente da sempre fa completo affidamento sul raccolto stagionale proveniente dai loro fazzoletti di terra e sulla vendita al mercato dei loro prodotti: pomodori, angurie, cipolle, ocra. La scelta di rimanere nei villaggi si scontra però con due problemi fondamentali: la carenza d?acqua e le precarie condizioni di sicurezza. Cesvi ha deciso di affrontare almeno il primo problema. L?obiettivo è quello di migliorare le condizioni di vita di alcuni villaggi – e degli sfollati che vi gravitano – dal punto di vista di approvvigionamento d?acqua e dell?igiene, rafforzando i piccoli impianti di approvvigionamento idrico già presenti e costruendone di nuovi. L?idea è quella di costruire dieci pozzi scavati a mano, con la formazione degli operai non specializzati, dei community workers e del personale addetto alla manutenzione. In più, la distribuzione di 500 aratri e di 310 chilogrammi di sementi da orto, a beneficio di circa 6mila persone. Tutto bene per questa seconda parte, che sarà effettuata da un agronomo del ministero dell?Agricoltura locale, Sultan Mohammed, sotto la supervisione del Cesvi. Più complicata invece si è rivelata la costruzione dei pozzi. La scelta di coinvolgere direttamente le comunità locali e i loro Sheik nella scelta dei villaggi ove costruirli, le condizioni di precaria sicurezza e l?estrema difficoltà nel reperire manodopera specializzata hanno costretto il Cesvi a implementare di persona molte delle attività, allungando quindi i tempi di realizzazione del progetto, che è prorogato fino al 15 febbraio 2006. La costruzione dei pozzi è stata affidata con bando di gara locale con procedura semplificata alla società AnAhar. Un pozzo in mattoni è già stato costruito a Doura, mentre gli scavi sono iniziati a Tartura, Dul Dul, Duara e Singita. Individuate le aree per i pozzi a Senkaro, Guba e Dubis. Due pozzi già a buon punto sono purtroppo collassati con l?arrivo delle piogge, e dovranno essere ricostruiti con rinforzi di cemento. Sotto la lente

  • Progetto: Approvvigionamento idrico/agricolo
  • Direttore del progetto: Francesco Dotto
  • Localizzazione dell?intervento: lungo l?asse Nyala – Kass, Sud Darfur
  • Beneficiari diretti: 6mila persone con le sole sementi
  • Attività realizzate al 30/11/2005: formazione del personale, inizio scavo di 5 pozzi
  • Estensione del progetto: fino al 15 febbraio 2006
  • Ong esecutrice: CESVI – Cooperazione e sviluppo onlus tel. 035.205805

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