Formazione
La Camera ha detto “si”: mine al bando
I deputati italiani hanno deciso: al bando le mine antiuomo. E l'Italia sembra sempre più un Paese attento alle battaglie di civiltà e di pace
di Redazione
I deputati italiani hanno deciso: al bando le mine antiuomo. E l?Italia sembra sempre più un Paese attento alle battaglie di civiltà e di pace. Quando anche il Senato avrà approvato questo testo, il bando sarà finalmente ufficiale.?Vita? ha più volte evidenziato i numeri della tragedia mondiale prodotta dalle mine antiuomo. Impressionanti. Circa 110 milioni di ordigni restano comunque e ovunque sparsi sul terreno, facendo facilmente intuire che l?emergenza umanitaria non è finita. Mietono vittime fra civili innocenti, ossia fra coloro che quelle guerre non le hanno mai combattute. Che muoiono al ritmo di uno ogni venti minuti. Nicoletta Dentico, della Campagna contro le mine, commenta soddisfatta: «Questo è il primo passo veramente credibile compiuto dal nostro Paese nella giusta direzione».
Tono ugualmente soddisfatto nel commento del presidente della commissione Esteri e Affari Comunitari della Camera dei deputati, Achille Occhetto: «Il testo licenziato in Commissione è fortemente innovativo, poiché amplia il divieto di produzione non solo delle mine antipersona, ma anche di quelle anticarro cosiddette ?a tecnologia duale?, ossia facilmente trasformabili in antipersona». Fra i risultati che sono a cuore del presidente della commissione Esteri della Camera c’è anche quello di aver previsto misure per aiutare le imprese produttrici di mine a riconvertire la loro produzione, nonché l?istituzione di un Comitato parlamentare di indirizzo e controllo (composto da 5 deputati e 5 senatori) che vigilerà sull?applicazione effettiva della stessa legge di messa al bando.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.