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Niente legge? E noi non votiamo pi

Obiezione di coscienza: i deputati vanno in vacanza, e gli obiettori restano ad aspettare la loro legge...

di Redazione

I deputati vanno in vacanza, e gli obiettori restano ad aspettare la loro legge. Nonostante i molti appelli, tra cui quello lanciato da Vita e Obiettori nonviolenti, la Camera ha chiuso i lavori senza approvare la riforma della legge sull?obiezione di coscienza, un testo che rimbalza da un ramo all?altro del Parlamento da più di cinque anni, e che è stato già approvato dal Senato a fine gennaio scorso. Ma il governo si è ben guardato dal porre la fiducia, e così gli obiettori minacciano lo sciopero elettorale.

«Siamo stufi delle promesse non mantenute» dice Massimo Paolicelli, portavoce dell?Aon. «Se la maggioranza dell?Ulivo non troverà il tempo, entro la metà di ottobre, di approvare questa legge, noi alle prossime amministrative ce ne staremo a casa, mettendo in atto una vera campagna di obiezione elettorale». Non meno arrabbiati gli enti che ospitano gli obiettori nello svolgimento del servizio: «Purtroppo questo ennesimo stop alla Camera», sostengono dalla Caritas nazionale, «con la finanziaria e la riforma dello Stato sociale che incombono sul Parlamento, ci fanno temere che la riforma dell?obiezione slitterà ancora di molti mesi. Noi comunque ci auguriamo che non si tratti di una bocciatura, ma di un rinvio a settembre. Se così non fosse, sarebbe molto grave».

E alla ripresa dei lavori, a settembre, gli ostacoli non mancheranno. Insieme ai rischi di slittamento, ci saranno da superare l?ostruzionismo selvaggio di Alleanza nazionale e le perplessità mostrate di recente da importanti esponenti della maggioranza, come il presidente della Camera, Luciano Violante, e lo stesso presidente del Consiglio, Romano Prodi.

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