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Amnistia: un bilancio della marcia di Natale

Alcune centinaia di persone hanno sfilato a Roma. Domani la Camera si riunirà per dibattere di un gesto di clemeneza nei confronti dei detenuti

di Gabriella Meroni

Non c’e’ stata la mobilitazione di massa che Marco Pannella sperava, ma sono stati comunque alcune centinaia i cittadini che la mattina di Natale, nonostante la pioggia, si sono recati a Castel Sant’Angelo per partecipare alla marcia a favore dell’amnistia che ha attraversato tutta Roma, sfilando prima davanti a Regina Coeli, e poi davanti ai principali Palazzi della politica: il Senato, la Camera, Palazzo Chigi, Piazza Santi Apostoli (dove c’e’ la sede dell’Unione), e infine il Quirinale. Una marcia di protesta per le condizioni nelle carceri italiane, che il leader radicale ha definito una ”tortura strutturale” nei confronti dei detenuti. Pannella non ha voluto fare una stima dei manifestanti (circa quattrocento, per la Questura), ma ha polemizzato con i sindacati proprio per la scarsa partecipazione all’iniziativa pro amnistia. ”Quelle strutture parastatali – ha detto – che in un modo sapiente sanno organizzare un milione di persone a Roma o 500.000 in altre citta’, hanno qualcosa di antropologico contro questo tema”. Tra i partecipanti alla marcia, in ogni caso, c’erano piu’ volti noti che anonimi cittadini. Personalita’ di entrambi gli schieramenti, anche se la presenza preponderante e’ stata quella di esponenti di centrosinistra. Due senatori a vita: Francesco Cossiga e Giorgio Napolitano. E due anche i sacerdoti: Don Antonio Mazzi (uno dei promotori dell’iniziativa) e don Andrea Gallo. Molti, ovviamente, dirigenti di oggi e di ieri del Partito radicale, indipendentemente dalla loro attuale collocazione: oltre Pannella, hanno partecipato alla marcia Emma Bonino, Marco Cappato, Sergio Stanzani, ma anche Marco Taradash e Massimo Teodori, che non hanno seguito gli altri nel centrosinistra. Tanti i socialisti dello Sdi che con i radicali hanno dato vita alla Rosa nel Pugno: Enrico Boselli, Roberto Villetti, Ugo Intini, Ottaviano Del Turco. E Boselli si e’ augurato che il 27 dicembre il Parlamento sia ”all’altezza delle occasioni migliori” trasformando in legge la proposta di Pannella. Particolarmente nutrita la delegazione dei Ds: il presidente del partito Massimo D’Alema, Emanuele Macaluso, i senatori Cesare Salvi, Massimo Brutti e Lanfranco Turci. ”Non entro nel merito dell’amnistia o dell’indulto”, ha detto D’Alema, osservando pero’ che ”si parla da troppo tempo di un gesto di clemenza; tanti dibattiti ma non si e’ fatto niente mentre bisogna far presto”. Il deputato Paolo Cento era il volto piu’ noto dei verdi venuti a manifestare. In forze Rifondazione comunista, con il segretario del partito Fausto Bertinotti, il capogruppo alla Camera Franco Giordano, e il deputato Giovanni Russo Spena. ”Al di la’ del numero dei presenti”, ha sottolineato il leader di Rifondazione, ”la cosa importante e’ che’ oggi si testimonia quello che pensano tanti italiani” e cioe’ che non si puo’ ”oltre alla pena del magistrato” infliggere ai detenuti ”condizioni disumane”. Un solo deputato, invece, per la Margherita: Maurizio Giachetti, che e’ stato anche il promotore della raccolta di firme per la seduta straordinaria che la Camera dedichera’ al tema dell’amnistia martedi’ prossimo. Anche di Forza Italia c’era solo il deputato Mario Pepe, ma il ministro per la Pari Opportunita’ Stefania Prestigiacomo ha voluto comunque dare la sua adesione all’iniziativa anche se non e’ riuscita a parteciparvi. Presente invece Vittorio Sgarbi, come anche Gianni De Michelis, il segretario del Nuovo Psi che e’ rimasto nella Cdl e che si appresta a fare le liste elettorali insieme alla Dc di Gianfranco Rotondi, il quale invece non e’ venuto. ”Il centrodestra non dovrebbe basare le proprie scelte su ragioni elettorali”, ha sottolineato De Michelis commentando le scarse presenze della Cdl. Nutrita la presenza di famose firme del giornalismo: da Giuliano Ferrara a Valentino Parlato, Antonio Padellaro, Lucia Annunziata, Oliviero Bea. Tra i manifestanti c’era anche chi il carcere lo ha conosciuto davvero, come Salvatore Ferraro (condannato con Giovanni Scattone per l’omicidio di Marta Russo) che ora milita nel partito radicale, e Luigi Crespi, ex sondaggista di Berlusconi, recentemente finito in prigione per il crac della sua holding di comunicazione Hdc. La marcia, terminata nelle vicinanze di piazza del Quirinale, si e’ conclusa con un appello a proseguire nella battaglia in favore dell’amnistia. ”Mi pare che la nostra coppia funzioni bene e quindi continuiamo”, ha detto Don Mazzi rivolgendosi a Pannella. ”Giusto, e dobbiamo evitare che ci sia una beffa” contro l’amnistia, gli ha fatto eco il leader radicale, ricordando che quella di oggi ”e’ solo una prima tappa”. Daniele Capezzone ha infine lanciato un appello a Casini e ai presidenti dei gruppi parlamentari affinche’ diano un segno di ”grande unita”’ su una cosa tanto ”importante e concreta”. Il prossimo appuntamento e’ quindi per martedi’ prossimo, quando la Camera si riunira’ in seduta straordinaria proprio per dibattere di amnistia. Maurizio Gasparri, di An, ha gia’ annunciato che interverra’ contro, ma e’ prevedibile che non sara’ il solo. E sara’ importante anche verificare in quanti, interrompendo la pausa festiva, parteciperanno al dibattito alla Camera voluto da Giachetti e da altri duecento deputati.


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