Mondo

Usa: Senato proroga di 6 mesi il Patriot Act

Il presidente Bush non ha ottenuto il richiesto prolungamento a tempo indeterminato della normativa anti-terrorismo.

di Chiara Brusini

Al termine di un’autentica maratona negoziale protrattasi a porte chiuse per parecchie ore, nel Senato federale degli Stati Uniti e’ stato raggiunto un compromesso sul rinnovo della normativa anti-terrorismo nota come ‘Patriot Act’, la cui validita’ e’ stata prorogata oltre la scadenza naturale del 31 dicembre 2005, ma soltanto di sei mesi. La soluzione evita di lasciare gli Usa privi di un provvedimento cosi’ delicato in un periodo tuttora cruciale, e concede altro tempo per cercare di superare le divergenze tra i diversi schieramenti politici sulla tutela delle liberta’ civili e dei diritti fondamentali, prima che gran parte dei sedici punti-chiave della legge acquistino vigore permanente. Soddisfatto il gruppo di senatori (quasi tutti i democratici ma anche otto repubblicani dissidenti piu’ un indipendente) che si erano finora opposti al rinnovo, minacciando di spingere l’ostruzionismo fino a far decadere il ‘Patriot Act’ a partire da Capodanno. Per George W. Bush e’ una mezza via d’uscita, che gli consente di salvare la faccia pur non avendo ottenuto il richiesto prolungamento a tempo indeterminato della legislazione speciale. Gli oppositori in origine avevano rilanciato proponendo una proroga trimestrale, poi si sono accordati per tre mesi in piu’, ma in sostanza l’hanno spuntata. Freddo infatti il commento della Casa Bianca dopo l’approvazione in aula, senza voti contrari: “Il lavoro del Congresso sul ‘Patriot Act’, avverte il presidente in uno stringato comunicato, “non e’ finito. Sono grato al Senato per essersi impegnato in modo da mantenere in vigore il ‘Patriot Act’ gia’ esistente fino al luglio prossimo, malgrado”, e’ l’affondo di Bush, “le spacconate pronunciate la settimana scorsa dal leader democratico, a sentire il quale la legge sarebbe stata bloccata”. Il polemico riferimento e’ a Harry Reid, capogruppo alla camera alta del partito di opposizione, il quale a votazione conclusa ha invece osservato che il compromesso “permette di combattere i terroristi e al contempo di proteggere la Costituzione”.


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