Cultura

Torino 2006: chi vuole evitare i controlli doping?

La denuncia del senatore Fiorello Cortiana: «Alle Olimpiadi invernali ci saà il doping libero. Vi spiego perché»

di Gabriella Meroni

«Con un artifizio, si cerca di aggirare la legge antidoping, durante le Olimpiadi di Torino 2006. E’ quanto risulta da uno degli ultimi verbali della Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping, la Cvd». Lo afferma, in un comunicato diffuso oggi, il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, che ha presentato un’interrogazione sulla vicenda. «Prima hanno tentato, con un decreto, di neutralizzare per un po’, il tempo necessario, la legge antidoping poi, messi alle strette da molte forze politiche, hanno deciso di aggirare comunque la legge, dilazionando di tre mesi i test della stessa Commissione, in modo da lasciare spazio alle Olimpiadi. Con questo sistema -prosegue Cortiana-, eventuali positivita’ riscontrate saranno rese note solo tre mesi dopo, in barba alla convenzione Cvd-Fmsi. Tra l’altro, i controlli saranno effettuati, e non si capisce perche’, solo dall’ agenzia mondiale antidoping (Wada), presso un solo laboratorio, quando invece la legge prevede che altri laboratori riconosciuti da altre federazioni possano farlo. Se i criteri adottati per la verifica sono gli stessi, perche’ Pescante vuole che i controlli vengano effettuati da una sola agenzia, la quale appunto non e’ in grado di farli tutti?». «Quanto agli obblighi imposti dal Cio -si legge ancora nella nota- Rogge, nel corso di una conferenza stampa, a Stoccolma, aveva dichiarato che “l’Italia ha tutto il diritto di legiferare come crede sul suo territorio e che gli atleti che non si dopano non hanno nulla da temere dalla legge italiana”. A questo punto, o Pescante ha mentito, attribuendo al Cio cose che il Cio non pensava, oppure Rogge ha fatto marcia indietro. Intanto, in Italia, in occasione delle Olimpiadi, ci sara’ il doping libero».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA