Formazione
Cure ai tossici fallite in carcere
Su 14.000 detenuti tossicodipendenti, solo 674 sono trattati con il metadone.
di Redazione
Camera: su 14.000 detenuti tossicodipendenti, solo 674 sono trattati con il metadone. Una dimostrazione in più della mancata collaborazione tra istituzioni penitenziarie e Sert e quindi del fallimento della politica del Governo in materia di riabilitazione in carcere delle persone che fanno uso di stupefacenti. Il mea culpa è del sottosegretario alla Giustizia Franco Corleone, deputato del gruppo Misto, che il 19 gennaio ha risposto in Aula a un?interrogazione sull?argomento firmata da Marco Taradash di Forza Italia.
E? vero, il Servizio sanitario nazionale che, attraverso i Sert, dovrebbe provvedere alla cura e alla riabilitazione dei tossicodipendenti detenuti, incontra serie difficoltà a operare. Lo dimostra il fatto che dei 208 istituti penitenziari, 31 sono ancora privi di convenzione con i Sert, 48 hanno rapporti regolamentati in base a vecchie normative, 98 hanno siglato intese ?qualitativamente? adeguate ai principi dettati dal Testo unico sulle tossicodipendenze del ?90 ma che lo sono anche formalmente solo in 38 casi. Un?ulteriore conferma del mancato raggiungimento dell?obiettivo è il numero dei detenuti tossicodipendenti in trattamento con il metadone: 674 su 14.000 (dati aggiornati al 30 giugno ?98). Non si nasconde dietro un dito il sottosegretario alla Giustizia Franco Corleone. L?esponente del Governo ammette, dati alla mano, il fallimento di quanto previsto dalla legge del ?90 e ne attribuisce le cause a più fattori. Primo fra tutti la tendenza delle aziende sanitarie a risparmiare in settori particolarmente delicati, come i Sert dove si registra una carenza cronica di personale. Le strutture penitenziarie, dal canto loro, spesso non mettono a disposizione dei Servizi spazi adeguati. E, per quanto paradossale possa sembrare, non si è ancora riusciti a chiarire una volta per tutte se, a intervenire, debba essere il Sert di residenza del detenuto o quello della zona in cui è situato il carcere. Molto, dunque, va ancora fatto per superare questi ostacoli e Corleone assicura che i ministri della Giustizia e della Sanità hanno ben presente la necessità di intervenire tempestivamente per sanare la situazione e ?garantire più diritti e più salute ai detenuti?.
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