Cultura
A tavola per trovare il calore di una casa
Dagli eredi di Fratel Ettore a Milano ai volontari della Caritas di Palermo: una piccola mappa di quanti nel giorno dedicato alla famiglia scelgono la compagnia degli ultimi
di Chiara Sirna
Sono 1.500 le persone che tutti i giorni, all?ora di pranzo, accedono alla mensa dell?Opera San Francesco in via Kramer a Milano, ma il 25 dicembre gli ospiti ai tavoli saranno meno della metà. Sono gli ultimi tra gli ultimi, quelli che non sanno proprio dove andare e che nella città ?a tavola in famiglia? troverebbero tutto chiuso. Se gli habitué sono stranieri – anche se non mancano gli italiani, soprattutto pensionati con la sociale – per un giorno non valgono le tessere e francescanamente si accoglie chiunque bussi. Il servizio è garantito non dai soliti volontari, ma da chi decide di dedicare il proprio Natale a uomini e donne che nella fila al self service trovano l?unico momento di calore. E alla fine non mancherà un dono anche per loro.
Si farà festa un po? ovunque nelle mense dei poveri, anche dove a credere nello spirito di quel giorno saranno soltanto i volontari, perché gli ospiti sono tutti musulmani. «Niente alcol, né panettone e nemmeno cotechino per Capodanno perché chi viene da noi al 99% è di religione musulmana», spiega padre Giovanni La Manna, direttore e responsabile legale del Centro Astalli di Roma, che da 25 anni ospita immigrati in attesa di asilo politico. Ai tavoli della mensa, anche il 25 dicembre, si siederanno almeno 250 persone, single, coppie e famiglie provenienti da paesi martoriati dalla guerra, Africa, Iraq e Afghanistan, avvocati, giornalisti, medici ?dissidenti? costretti ad autoesiliarsi. «Respireranno un?aria diversa. Anche il dolce come simbolo è ben accetto», continua La Manna.
La Caritas di Palermo invece ha deciso di non farsi mancare nulla, soprattutto quest?anno che festeggia due ricorrenze in una, il Natale e il primo anniversario dall?apertura. «Pranzo, cena, presepe fatto dagli ospiti, regali preparati dagli amici di una cooperativa di disabili e tombolata», racconta il direttore, padre Benedetto Genualdi. Il tutto con l?aiuto dei volontari storici. «Per 150 persone ad aiutare ci saranno una trentina di ragazzi, quelli di sempre, che già hanno legato con i nostri ospiti perché più di tutto conta l?accoglienza», spiega ancora padre Genualdi. Poi succede che anche gli ?esterni? si uniscano al gruppo per il semplice piacere di passare il Natale in modo diverso, meno lussuoso forse, ma sicuramente più solidale.
«Saremo una sessantina», racconta suor Teresa Martino, erede di fratel Ettore e direttrice dei rifugi dell?associazione. «Ci faranno compagnia molte famiglie. Sembrerà strano, ma dicono che il Natale si sente di più tra le nostre mura che non a casa». Va da sé che l?obbligo è condividere e stare insieme, nel presente ma anche nei ricordi. «L?anno scorso abbiamo messo una grande foto di fratel Ettore. Quest?anno ognuno scriverà il proprio nome su una stella da mettere nel presepe», continua suor Teresa. «Il pranzo è a casa Betania, nel pomeriggio ci si sposterà negli altri rifugi per non far mancare il calore a nessuno»
Opera San Francesco: www.operasanfrancesco.it
Centro Astalli: astalli@jrs.net
Caritas Palermo: www.caritaspalermo.it
Casa Betania: tel. 0362.551332 – 0362.503264
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