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Il prossimo passo dell’Europa: il brindisi è reato

Sembrano lontani i tempi in cui il ministro della Salute aveva lontanamente paventato di scrivere sulle etichette del vino «nuoce gravemente alla salute» ...

di Paolo Massobrio

Sembrano lontani i tempi in cui in Italia ci fu una sorta di sollevazione popolare perché il ministro della Salute, Rosi Bindi aveva lontanamente paventato di scrivere sulle etichette del vino «nuoce gravemente alla salute». Sembrano lontani perché oggi si insinua anche in Italia, da parte di questo governo, l?idea di vietare la pubblicità degli alcolici.

Detta così, sembrerebbe che anche il vino dovrà farci le spese, anche la birra, e naturalmente tutto ciò che ha a che fare con l?alcol. Che poi in contemporanea si raddoppi la quota di cannabis consentita appare, comunque la si pensi, un controsenso, anzi una palese contraddizione, quasi che l?una faccia bene e l?altro un po? meno. A questo punto vien da pensare che l?insieme di provvedimenti che vietano facciano parte di un soggetto, l?Europa, che non ha cuore e cervello. È la sconfitta dell?educazione, dei popoli appunto, che hanno lasciato il posto a quella burocrazia che pensa di evitare grane ora stringendo determinate maglie ora allargandone altre. Così una devianza appare, agli occhi di chi legge un giornale, alla stregua del consumo della più antica delle bevande, mentre la più antica delle bevande sarebbe da tacere una volta per tutti, fino al reato del brindisi.

Diceva il conte Riccardi che bisognava diffidare degli astemi, e citava una pletora di personaggi oscuri della storia che si sono professati tali. Per scherzarci su, propose addirittura di togliere il voto agli astemi, ma anche la sua proposta, come quella di un?educazione al posto dei divieti assoluti, è stata sconfitta. Fausto Andi, sulle colline dell?Oltrepò Pavese, produce la sua antica Bonarda a fermentazione naturale e con una squadra di ragazzi disabili ha anche aperto un laboratorio per la produzione di confetture. E tutta la sua cantina è l?affermazione che il vino viene dalla terra e dalla terra parte quella riconquista della dignità anche per chi ha delle limitazioni palesi. È una delle tante storie, straordinarie, che si colgono ancora oggi nel mondo del vino. Ma non dobbiamo dirlo più tanto forte: la mannaia delle cose proibite sta calando anche su di noi e, per chi scrive di cibi e di vini, credo sia pronta la lista di proscrizione.

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