Cultura

Quattro mura per spalancare le menti chiuse

L’autismo è una sindrome che compromette l'interazione sociale, la comunicazione verbale e non verbale e il comportamento, di Chiara Cantoni

di Redazione

Nessuno ci aveva mai pensato prima e, a dirlo, sembra quasi un?utopia, il frutto di un caparbio desiderio che sfida l?ovvietà e il prevedibile buonsenso. Inaugurata il 2 dicembre, alla Villa Sacro Cuore di Settimo Milanese, la comunità alloggio Sole Luna, ultima nata dalla Fondazione Sacra Famiglia, non è una casa come tante: disposta su due piani, con altrettanti appartamenti autonomi, per sei ospiti ciascuno, maschi e femmine fra i 18 e i 35 anni, è la prima struttura in Italia interamente progettata per accogliere persone autistiche. Un traguardo da un milione di euro raggiunto con i contributi di Fondazione Cariplo, Angsa, Regione Lombardia e Rotary, che risponde all?irriducibile speranza di famiglie colpite da una così grave malattia e si propone come ipotesi di cambiamento per i soggetti interessati. «Persone scelte prima ancora che esistesse la struttura, costruita ad hoc sui bisogni di ciascuno», dice Lucio Moderato, direttore dei centri diurni alla Sacra Famiglia. «Un po? come accade per i sani: non è la casa a scegliere l?inquilino, ma l?inverso». Ogni habitat interno prevede ingegnosi accorgimenti volti a favorire tempi e modalità d?intervento personalizzati. «La fatica a riconoscere luoghi e intenzioni altrui rende l?autistico straniero in un mondo di insidie e di minacce», spiega Moderato. «La comunicazione può essere facilitata attraverso protesi cognitive ambientali, che rendano riconoscibili gli spazi. Per indicare le tappe della giornata e gli oggetti d?uso quotidiano, ad esempio, ricorriamo all?agenda iconica, che utilizza immagini al posto delle parole». Le colorazioni accese e diversificate dei locali aiutano l?orientamento, ogni stanza reca affissa sulla porta la foto dell?utente, i mobili sono studiati per favorire l?autonomia di movimento: stipiti stondati, antine apribili a 180°, specchi incollati anziché appesi, tapparelle elettriche. Sebbene la scienza non abbia ancora posto la parola fine alle domande sollevate dalla sindrome (160mila casi in Italia), ad oggi la comunità alloggio sembra costituire la risposta più adeguata: programmi psicoeducativi mirati e un contesto di vita stabile, animato da una costante tensione abilitativa, consentono alle persone autistiche di intraprendere un cammino verso autonomie insperate. «Immaginate che caos se nel centro di Milano un milione di macchine si mettesse in moto contemporaneamente, ignorando semafori, stop, precedenze», continua Moderato. «L?autismo induce uno stato cerebrale di anarchia, un gigantesco ingorgo di input. La terapia, al bisogno, blocca gli stimoli, ma è solo un palliativo. La casa alloggio, invece, vuole proporre percorsi terapeutici risolutivi. La convivenza potrebbe comportare ulteriori sollecitazioni? Ma che cos?è la vita se non sollecitazione inesorabile? Non si tratta di ridurre gli stimoli, ma di introdurre ordine nel caos». Info: Istituto Sacra Famiglia tel. 02.456771 www.istitutosacrafamiglia.it Comunità Sole Luna tel. 02.33512574 Angsa www.angsaonlus.org

Partecipa alla due giorni per i 30 anni di VITA

Cara lettrice, caro lettore: il 25 e 26 ottobre alla Fabbrica del Vapore di Milano, VITA festeggerà i suoi primi 30 anni con il titolo “E noi come vivremo?”. Un evento aperto a tutti, non per celebrare l’anniversario, ma per tracciare insieme a voi e ai tanti amici che parteciperanno nuovi futuri possibili.