Welfare

Carcere: un comunicato dell’associazione Papillon

Associazione che ha organizzato lo sciopero dei detenuti

di Redazione

La posizione espressa ieri dal Presidente del Consiglio, seppur accompagnata da una sua valutazione positiva della votazione in Commissione Giustizia del Senato sull?art. 41 bis (che per noi resta un provvedimento semplicemente anticostituzionale), segna un altro importante passo verso una nuova stagione di riforme positive dell?universo penitenziario. I cittadini di ogni orientamento politico hanno oggi la possibilità di riflettere sulle drammatiche condizioni delle carceri italiane, finalmente liberi dal timore che le legittime e pacifiche proteste dei detenuti siano scaturite da un qualche ?complotto antigovernativo?. La nostra associazione, la quale da sola ha organizzato questa importante prova di maturità da parte dei detenuti di oltre 115 carceri, considera a questo punto di fondamentale importanza l?immediata creazione di un tavolo di confronto tra tutte le forze politiche per arrivare al più presto ad un accordo sostanziale su di un unico pacchetto di proposte da inserire all?ordine del giorno della Commissione Giustizia. Fino a quel momento, noi riteniamo che sia giusto proseguire nella pacifica protesta. Noi ribadiamo che l?attuale drammatica situazione delle carceri è il risultato di oltre 10 anni di errori ed omissioni.Invitiamo quindi tutti i nostri amici Parlamentari che realmente vogliono contribuire alla nostra battaglia di civiltà ad astenersi dal partecipare ad un inutile e fuorviante ping-pong sulle reciproche responsabilità di ieri e di oggi o su inesistenti problemi di sicurezza e di strumentalizzazione. Preghiamo invece tutte quelle forze politiche che finora non lo hanno ancora fatto, pur avendole magari annunciate a più riprese, di far conoscere finalmente ai cittadini quali sono le loro proposte concrete sulla materia. Al punto in cui siamo, i cittadini hanno il diritto di capire se l?interessamento ai drammatici problemi del carcere sia dovuto a pura e semplice demagogia o ad una reale volontà di contribuire alla loro risoluzione. Ci permettiamo infine di rivolgere una preghiera alla Chiesa Cattolica affinché levi di nuovo alta la Sua voce : ?La punizione detentiva è antica quanto la storia dell?uomo. In molti paesi le carceri sono assai affollate. Ve ne sono alcune fornite di qualche comodità, ma in altre le condizioni di vita sono assai precarie, per non dire indegne dell?essere umano. I dati che sono sotto gli occhi di tutti ci dicono che questa forma punitiva in genere riesce solo in parte a far fronte al fenomeno della delinquenza. Anzi, in vari casi, i problemi che crea sembrano maggiori di quelli che tenta di risolvere. Ciò impone un ripensamento in vista di una qualche revisione??.In questo senso quegli Stati e quei Governi che abbiano in corso o intendano intraprendere revisioni del loro sistema carcerario, per adeguarlo maggiormente alle esigenze della persona umana, meritano di essere incoraggiati a continuare in un?opera tanto importante, prevedendo anche un maggior ricorso alle pene non detentive.?( Messaggio di Giovanni Paolo II per il Giubileo nelle carceri). Sono quindi le parole del Papa a domandare coraggio a tutti gli uomini politici, offrendo loro il riferimento al valore universale del Messaggio Cristiano che nel nostro paese appartiene alla coscienza di milioni di cittadini. Come si può vedere, non vi è nulla di impossibile o di ?eversivo?negli obiettivi perseguiti dalla nostra pacifica protesta e chiediamo quindi a tutte le espressioni della società civile di sostenerci sino al conseguimento di concreti risultati riformatori. Papillon


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