Cultura

Wal Mart, il gigante scopre la bont

Un giornalista americano per la prima volta è riuscito ad aprire le porte della grande catena. E a strappare anche qualche promessa. Ecco quale

di Christian Benna

5 DDa orco a gigante buono. La metamorfosi di Wal-Mart è cominciata e non può più tornare indietro. Almeno questa è l?opinione di Charles Fishman, il giornalista americano di Fast Company che con il suo libro Effetto Wal-Mart – Il costo nascosto della convenienza, finalista al Business book of the year Ft/Goldman Sachs, ha contribuito alle prime timide aperture del colosso della grande distribuzione. Fondato nel 1962 a Bentonville, nel cuore rurale dell?Arkansas, oggi Wal- Mart si contende con Exxon lo scettro mondiale per il maggior fatturato (312 miliardi nel 2006) mentre resta l?irraggiungibile primo datore di lavoro del pianeta con 1,8 milioni di dipendenti. La ricetta vincente di Sam Walton, il fondatore e padre-padrone scomparso nel 1992, è semplice quanto ossessiva: vendere a prezzi sempre più bassi aumentando i volumi alle stelle. Una strategia, ereditata con scrupolo dai discendenti e dal management, che ha portato la multinazionale dai primi piccoli store di provincia fino alle vette dell?economia globale, ma che trascina con sé costi salatissimi da pagare per gli stakeholder: cinque dei dieci maggiori fornitori della catena sono falliti non riuscendo a reggere la corsa al ribasso dei prezzi, dove apre un big box della catena piccoli e medi empori chiudono i battenti, i salari sono così bassi e le condizioni di lavori pessime, talvolta al limite della legalità, tanto che il turn over annuale degli addetti negli Usa supera il 50% del totale. La forza della big company sta tutta in un piccolo esempio che Fishman racconta: «Fino agli anni 90 quasi tutti i brand e i deodoranti erano venduti in confezioni di cartone. Per Wal-Mart si trattava di uno spreco inutile, del valore di pochi cent, ma comunque da eliminare. Due centesimi per scatola possono sembrare una quisquilia, ma rispetto alla mole degli acquirenti americani si traduce in un risparmio di circa 10 milioni di dollari, evitando anche tonnellate di cartone in discarica». L?indagine di Fishman, lontana dalle solite ?cannonate? degli attivisti anti Wal-Mart, hanno convinto l?azienda a fare qualcosa che non aveva mai fatto in passato: parlare di sé. E già si tratta di un primo effetto del libro. La tradizionale riservatezza, una chiusura quasi feudale, sprovvista persino di lobbisti a libro paga in quel di Washington, si è tramutata in disponibilità al dialogo tanto che il quartier generale, fatto più unico che raro, ha aperto le porte al giornalista americano. Segno che qualcosa sotto il cielo di Bentoville sta cambiando. «Il mio libro», racconta a Vita Fishman, «è uscito (negli Usa a gennaio 2006) proprio nel momento in cui la società ha deciso di muovere i primi passi nella csr. Che sia un?operazione di maquillage o una piccola rivoluzione non saprei dire, ma di certo gli annunci sul nuovo corso sostenibile di Wal-Mart non potranno essere disattesi. Perché gli americani non perdonano chi dice il falso». L?ambiente prima di tutto. Wal- Mart, che continua a essere la prima azienda per donazioni negli Usa (circa 250 milioni di dollari erogati nel 2005), ha stabilito un piano per ridurre il proprio impatto sulla collettività. «Finalmente Wal-Mart abbatte il tabù del prezzo basso a tutti i costi. Se davvero manterrà la parola data, l?azienda porterà sugli scaffali prodotti certificati. Come nel caso dei gamberetti, oggi comprati a prezzi irrisori nel Sud-Est asiatico dove sono allevati con il sovrautilizzo di agenti chimici». La multinazionale della distribuzione ha varato anche un programma per la riduzione del consumo energetico, installando pannelli solari in tutti i suoi store. Incalza Fishman: «Proviamo a immaginare cosa può significare se Wal Mart si decidesse di far pagare una camicia 11 dollari anziché 9,99, dando il giusto compenso ai fornitori delle fabbriche cinesi o del Bangladesh. Crescere senza sosta per sempre non è possibile. Che Wal-Mart l?abbia capito? Il libro di Fishman è uscito in Italia da Egea (pagine 272, 20 euro)


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