Welfare

Cerchi un lavoro?Trova un’idea

In due anni duemila giovani disoccupati hanno realizzato il sogno della loro vita:mettersi in proprio e inventarsi un impiego.

di Mariateresa Marino

Da soli o in gruppo, con gli amici o i colleghi. Se necessario, anche in società con fratelli e parenti. L?importante è cogliere il momento propizio, accendere la lampadina dell?ingegno, farsi venire l?idea giusta. Pensare positivo: ecco il segreto per trovare lavoro e diventare imprenditori di se stessi. Voi ci mettete fantasia e voglia di rischiare, al resto (soprattutto se abitate nelle regioni del Centro e del Sud) ci pensano una legge e una società, fatti apposta per offrire sostegno agli aspiranti iprenditori. La legge è la 608, è nata nel 1996 ed è conosciuta come la legge sui ?prestiti d?onore? (vedi box nelle altre pagine). La società si chiama Ig, sigla che sta per imprenditoria giovanile (cosa fa ce lo spiega il presidente Carlo Borgomeo nell?intervista a pagina 8). Insieme hanno prestato a migliaia di giovani disoccupati il piccolo capitale per cominciare e mettere su un?azienda. Migliaia di prestiti, migliaia di idee realizzate, migliaia di piccole aziende e negozi che adesso camminano con le loro gambe. Le cifre di quelli che in questi due anni hanno tentato con successo la strada del lavoro in proprio non lasciano dubbi: oltre 46.500 domande vagliate, 13.662 giovani convocati per i corsi di formazione, 2.000 nuove attività che avranno accesso al finanziamento, 180 miliardi impegnati. Certo, gli esami sono stati severi e lo sanno bene i 21.621 non ammessi: respinti per aver commesso errori formali nella domanda o per aver proposto idee giudicate irragionevoli o irrealizzabili. Chi bussa alle porte dell?Ig sono uomini (72%) e donne che hano un?età compresa tra i 26 e i 35 anni (50,1%), un diploma di scuola media superiore (53,4%) e risiedono in Campania, Sicilia o Puglia. L?occupazione preferita? Quella nei servizi alla persona (54%), seguita a ruota dall?attività commerciale (19%) e da quella nella produzione (17%). Un bilancio positivo, quindi, nonostante tutto. Che, dicono le previsioni, sarà probabilmente surclassato da quello del ?99: l?Ig, terrà a battesimo altre 6.500 aziende. Ma chi sono, cosa pensano, quali difficoltà hanno dovuto superare questi giovani che hanno vinto la sfida? Abbiamo scelto di raccontare quattro storie, esemplari, di chi ce l?ha fatta. Le troverete in queste pagine insieme a un ?catalogo? di 50 idee. Firmate dagli autori. Tutte originali e tutte buone per trovare lavoro. Rizziero Palladini:28 anni-Montesilvano(Pe) Musica per cantautori:Rizziero Palladini è cresciuto a pane e musica Aveva nove anni quando ha cominciato a suonare e da quel momento non si è più fermato. Si è diplomato in pianoforte e ancora oggi, a 28 anni, frequenta il settimo anno del corso di composizione al Conservatorio di Pescara Nel frattempo ha suonato nei piano bar, ha messo su delle piccole band e, strada facendo, la sua idea fissa ha cominciato a prendere corpo. Creare una scuola per cantautori; la prima in Abruzzo, ma non solo. La prima anche in tutto il Meridione. Già, perché Rizziero si è reso conto che spesso i cantautori si ?formano? durante la loro carriera. La sua idea, curiosa contaminazione tra arte, passione e imprenditoria, ha trovato terreno fertile proprio nella legge sul prestito d?onore. Oggi, ?Studio musica? è la creatura di Palladini. Nella sua scuola si possono frequentare corsi tradizionali di musica (solfeggio, pianoforte), ma soprattutto si può frequentare la tanto agognata scuola per cantautori. Il corso, al quale si sono già iscritte venti persone, si chiama ?Laboratorio per cantautori?. «Non è una scuola che insegna a fare il cantautore», precisa Rizziero, «non c?è bisogno di dire che il talento e la capacità di raccontare con parole e musica le emozioni: o ci sono o non ci sono, Nel nostro laboratorio si danno consigli pratici e tecnici, per esenipio su come muoversi sul palco, sulla parte compositiva della canzone e sulla sua parte testuale, ovvero sul modo e la forma da dare al messaggio che si vuole comunicare». Per la sua scuola, il giovane imprenditore-musicista non si è accontentato di insegnanti comuni. No, ha voluto il meglio. Infatti, i docenti che si daranno il cambio durante i tre mesi del laboratorio sono artisti d?eccezione come Bruno Lauzi, Franco Fasano, l?autore emergente Max Gazzé, il direttore d?orchestra Vince Tempera, Ricky Palazzolo e Franco Bixio, presidente dei discografici italiani, oltre che uno degli organizzatori del Festival di Sanremo. «Più che una scuola, sarà un confronto naturale tra chi ha già un?esperienza musicale maturata in tanti anni di carriera», continua Rizziero, « e chi si accinge a entrare nel dorato mondo dello spettacolo, che spesso nasconde più insidie di quanto si creda». Come in un rapporto tra maestri e discepoli; da una parte c?è chi regala la propria esperienza, dall?altra chi ne fa tesoro per un cammino che si annuncia lungo e tortuoso. Fabio Raddi:25 anni-Trebisacce(Cs) Usa e non getta:Dall?Abruzzo alla Calabria. A Trebisacce, in provincia di Cosenza, il prestito d?onore ha dato al giovane Fabio Raddi, 25 anni, l?occasione per fare il lavoro che meglio si concilia con i suoi principi di convinto ecologista. Da un?indagine di mercato, Fabio ha scoperto che nella sua regione non esistevano aziende che gestivano il riciclo e il riutilizzo di cartucce toner, nastri per stampanti e tutto il materiale che, una volta esaurito, viene gettato nella pattumiera provocando non pochi danni ambientali. Da qui è partita l?idea. Fabio si e messo in moto, si è trasferito per un po? di tempo a Roma per lavorare in un laboratorio di rigenerazione e ha visto che l?attività rendeva. L?occasione per mettersi in proprio è venuta grazie al ?prestito d?onore?, ottenuto dopo aver presentato il progetto alla Società per l?imprenditorialità giovanile, e frequentato un corso di quattro mesi. Il giovane imprenditore avvia la propria attività nella cittadina dove è nato ed è vissuto. A Trebisacce, un piccolo locale si trasforma in laboratorio e da qui ha inizio l?avventura di Raddi. «Prima di avere questa bella opportunità», dice Fabio, «ero molto scettico riguardo ai finanziamenti pubblici. I giovani del Sud, e non solo loro, lo sanno bene come va a finire questa storia. Ma la legge sul prestito d?onore è stata davvero una bella idea, soprattutto perché lascia spazio alla creatività e ai desideri di un giovane e, come in un sogno, ti dà la possibilità di realizzarli». Fabio fa tutto da solo. Dall?autopromozione, al lavoro, alla gestione della parte amministrativa e fiscale. E come si può immaginare, la sua giornata è piena. Durante la mattinata va in giro a cercare clienti, mentre per tutto il pomeriggio, talvolta fino a sera inoltrata, lavora nel laboratorio. È riuscito a stringere rapporti di lavoro anche con qualche ente pubblico, ma sono soprattutto le piccole aziende e gli uffici della sua città i clienti più affezionati e fedeli. «Una fiducia conquistata con molta fatica», tiene a sottolineare il giovane imprenditore, «il lavoro che ho scelto è una novità assoluta dalle mie parti e ho impiegato un po? di tempo per convincere i potenziali clienti che la cultura del riciclo è quella che paga di più in termini economici e nello stesso tempo rispetta l?ambiente». Il prossimo obiettivo di Fabio? «Allargare il più possibile la mia attività, anche per poter dare lavoro a qualche giovane della mia zona». Patrizia Lanzafame:26 anni-Giarre(Ct) Acqua e movimento:?Chiare, fresche e dolci acque…?. Lo cantava il poeta sei secoli fa, e lo dice oggi Patrizia Lanzafame che dell?acqua ha fatto la sua idea vincente nel lavoro. Non si parla di un sofisticato progetto di depurazione, né dell?ennesima acqua minerale dalle proprietà miracolose. Si tratta di una palestra che, insieme agli attrezzi tradizionali, conta una piscina dove si può praticare l? ?acqua-gym?, una speciale ginnastica acquatica che oltre ad avere risultati ottimi dal punto di vista estetico, vanta molte proprietà terapeutiche. Patrizia Lanzafame ha solo 26 anni, è diplomata Isef (Istituto per l?educazione fisica) e fino ad oggi ha sempre lavorato nelle palestre degli altri. Inutile dire che il suo sogno è sempre stato quello di aprire una palestra tutta sua, che però avesse qualcosa in più rispetto alle altre. Anche perché a Giarre, la città in provincia di Catania dove Patrizia vive, di palestre più o meno attrezzate se ne trovano quante se ne vogliono. Quel ?qualcosa? in più Patrizia lo ha trovato proprio nell? ?acqua-gym?, attività che in Italia è ancora poco diffusa e che invece ha già fatto proseliti negli Stati Uniti. È stato il padre della giovane ginnasta a scoprire su un quotidiano l?esistenza della legge 608. Letto e fatto. Patrizia è partita in quarta, ha fatto la domanda, ha superato la selezione, ha frequentato il corso di quattro mesi e dall?aprile ?98 ha una palestra tutta sua. Al centro della struttura campeggia la piscina, ancora di piccole dimensioni, ma adeguata per praticare la ginnastica acquatica. Ma in cosa consiste l? ?acqua-gym?? «Si tratta di una serie di attività sportive, come per esempio l?aerobica», spiega Patrizia, «che sfruttano la gravità dell?acqua. L?acqua gym è utile non solo perché rassoda in breve tempo, ma anche perché risolve molti problemi legati alle articolazioni e all?obesità». Un modo dolce e naturale di fare ginnastica, senza che il sudore e la fatica prevalgano sul piacere di stare in movimento. Per il momento, Patrizia lavora da sola, sostenendo spesso turni faticosi. La palestra è frequentata soprattutto da ragazze, ma negli ultimi tempi anche donne un po? mature si sono convinte a praticare l? ?acqua-gym? e le mamme portano i bambini a prendere confidenza con il nuoto. «All?inizio, nonostante il finanziamento della Ig, ho avuto diverse difficoltà economiche. Gli impianti e i macchinari costano molto. E tuttora i costi per il mantenimento della struttura sono abbastanza alti. Ma un po? alla volta», confida Patrizia, «mi sto rimettendo in linea con i conti e appena ne avrò la possibilità vorrei ingrandire la palestra, e la piscina in particolare, e far lavorare alcune mie colleghe». Antonietta Mazzone:31 anni-Altavilla Irpina (Av) Spose su misura:Fin da ragazza si è dilettata con ago, filo e tessuti preziosi. Creare abiti con la fantasia e l?abilità delle mani è sempre stato il sogno di Antonietta Mazzone. Per anni ha lavorato in una sartoria, ma anche nella sua casa di Altavilla Irpina, un paese di cinquemila abitanti in provincia di Avellino. Poi è venuto il matrimonio e i figli e Antonietta ha dovuto rinunciare con un po? di rammarico alla sua passione. Ma non l?ha mai dimenticata: sapeva che prima o poi avrebbe ripreso il filo della sua vecchia passione. Perché si sa, il desiderio di fare il lavoro che più piace può rimanere sopito per qualche tempo, si può mettere da parte per le necessità del momento, ma prima o poi torna allo scoperto. Anzi, ritorna più forte di prima. E così è stato. L?ultima fatica di Antonietta è stata la realizzazione del suo abito da sposa. E da lì la giovane sarta irpina è ripartita per riprendere il suo lavoro interrotto, affinando, se possibile, la sua abilità e sciogliendo le briglie alla sua creatività. Quando ha saputo, per puro caso, che la Ig dava la possibilità di avviare una attività in proprio con un buon finanziamento, non ci ha pensato due volte. Ne ha subito approfittato, accarezzando questa volta un sogno ancora più grande: aprire un vero atelier, tutto suo, dove confezionare abiti da sposa e da cerimonia. Non è stato difficile ottenere il finanziamento, ancora più facile seguire i corsi di formazione, visto che nell?arte della sartoria Antonietta era più navigata che mai e aveva ben poco da imparare. E così dal mese di ottobre del 1998 Altavilla Irpina ha il suo atelier, benché sia una piccola cittadina, e ha ritrovato una sarta fidata, che in più ha il vantaggio di essere conosciuta dall?intero paese. Nella sua sartoria Antonietta espone l?abito da sposa che aveva confezionato per sé, perché la gente capisca, se ce ne fosse bisogno, quanta passione mette nel suo lavoro. «Negli ultimi tempi ho lavorato molto sugli abiti da sposa», dice orgogliosa la Mazzone, «e ho allargato il giro della mia clientela anche al di fuori del mio paese». La sarta non realizza gli abiti ?copiando? dalle riviste o da modelli firmati. No, lei li disegna, li inventa, insomma, li crea secondo la sua creatività e uno stile personale che sta affinando sempre di più. Antonietta sceglie i tessuti più preziosi, ma nello stesso tempo più semplici, consiglia le giovani spose sugli accessori da coordinare all?abito. Insomma, offre quello che si chiama un ?pacchetto completo?. Nel suo laboratorio c?è un?esposizione permanente, una galleria di abiti pronti, che può riprodurre in taglie e colori diversi. Oppure, i clienti si rivolgono a lei per chiederle di realizzare un?idea che hanno in testa e che solo Antonietta può trasformare in soffice realtà. «L?abito da sposa è quasi come un?opera d?arte, o se vogliamo un lavoro di artigianato finissimo», dice Antonietta, «per questo deve essere curato nei minimi particolari, senza tralasciare tutto ciò che sta intorno all?abito». Lo stesso impegno e la stessa passione Antonietta la mette nella confezione degli abiti da cerimonia, anche questi pensati e disegnati da lei. Una stilista ?in erba?, insomma? «Non direi», si schermisce la giovane sarta imprenditrice, «ci vuole ben altro per diventare stilista. Io rimango semplicemente una sarta». A vedere le sue creazioni, in verità, non escluderemmo questa ipotesi. Anche perché, si sa, i grandi protagonisti delle passerelle di moda hanno cominciato tutti da una piccola sartoria. Poi l?inventiva, la fantasia e la bravura hanno fatto il resto. Giovani imprenditori chi sono, cosa fanno Ma chi ha detto che al Sud i giovani disoccupati sognano tutti il posto fisso? Le cifre di quelli che hanno bussato alle porte della Società per l?imprenditoriale giovanile dicono il contrario. E dicono il contrario i volti e le storie di migliaia di giovani che si sono lanciati nell?avventura di mettersi in proprio, di misurarsi con i rischi e le sfide del mercato. E che alla fine ce l?hanno fatta. Tra le migliaia, ne abbiamo scelto 50. LINO DI CIANO:29 anni-Lanciano(Ch) Restauri e sculturaRestaura mobili antichi e realizza sculture e oggetti d’arredamento.Lo chiamano anche dall’estero. PIERO MANCINI:23 anni-Lettomanoppello(Pe) Pettinature bisexMaestro del taglio, organizza iniziative e corsi per giovani che vogliono imparare il mestiere. PIERO PALUDI:35 anni-V.Raspa Spoltore(Pe) Servizi fotograficiFotografa ed elabora immagini anche col computer.Ma la sua passione sono le foto d’arte. CATELLO ANDREATTA:33 anni-Nocera Inf.(Sa) Video per sposi:Da sempre appassionato di videoriprese,ora ha una vera sala di produzione e montaggio. URSULA CAPALBO:39 anni-Arco Felice(Na)Arredi in ceramica:Creta, amore e fantasia. Ha chiamato così il suo laboratorio per non dimenticare le sue radici. ROSSELLA CATAPANO:31 anni-SalernoConsulente di moda:Allieva di noti stilisti milanesi,propone collezioni di abiti di alta sartoria alle aziende del settore. NICOLA DIANA:26 anni-Casal di Principe(Cs) Pasticciere:La sua specialità è la “Torta Principe”,sogna di ampliare il suo negozio e di aggiungere un bar. GIUSEPPE DI COSTANZO:26 anni-Volla (Na) Pizza e fumetti:Nel locale, in attesa della pizza, si possono leggere le avventure di Dylan Dog disegnate sulle pareti. DOMENICO FIORE:44 anni-Baronissi(Sa) Impianti gas auto:È stato il primo a usufuire dei finanziamenti della legge 608. Ora la sua officina va a tutto gas. SALVATORE LAPORTA:26 anni-Montecalvario(Na) Foto telematiche:Il suo ufficio sta tutto in due borse.Scatta,sviluppa e trasmette le foto in tempo reale alle agenzie.


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