Cile: morto Pinochet, non avrà funerali di Stato

Niente funerali di Stato per il sanguinario ex dittatore Augusto Pinochet, che si è spento questo pomeriggio all’ospedale militare di Santiago del Cile all’età di 91 anni. Non se li merita, questo il giudizo del Governo di Michelle Bachelet. Il funerale avrà luogo martedì nella chiesa privata della scuola militare, e gli unici onori che Pinochet riceverà saranno per la sua posizione di ex comandante dell’esercito. Nel frattempo, per le strade di Santiago migliaia di persone sono scese in piazza a “celebrare” l’evento, quasi in un rito liberatorio. Suonano i clacson delle automobili, e un tam tam via internet e via telefono sta radunando decine di migliaia di persone di tutte le età nella centralissima plaza Italia e nei quartieri di La Victoria e Villa Francia, due dei più colpiti dalla feroce repressione del regime di Pinochet. Centinaia di persone, invece, piangono l’ex dittatore fuori dall’ospedale militare, dove si trova il corpo. Non sono mancati momenti di tensione, nei quali due persone sono state arrestate per aver tentato di ammainare la bandiera cilena dell’edificio. Altri due arresti sono occorsi fuori dalla Cattedrale di Santiago, quando un gruppo di neonazisti, inneggianti a Pinochet, si è scontrato con le forze dell’ordine. Tutte le dichiarazioni di politici e uomini pubblici cileni inneggiano alla calma e a non esagerare nelle reazioni, pur rispettando la libera espressione di ognuno. Augusto Pinochet muore nella Giornata internazionale dei diritti umani. Per molti cileni un ultimo macabro scherzo di una persona sotto il cui governo, iniziato con il golpe dell’11 settembre 1973 e caduto dopo 17 anni con un semplice referendum, almeno 35mila persone sono state torturate. Di quasi 3mila di essi non si è saputo più nulla: sono i desaparecidos.