Cultura

Ogm: Greenpeace blocca stabilimento Aia

Greenpeace chiede ad AIA, parte del Gruppo Veronesi, leader assoluto in Italia del mercato mangimistico e avicolo, di eliminare gli Ogm dal processo produttivo

di Paolo Manzo

E’ scattata questa mattina alle 8,30 l’azione di protesta di Greenpeace che sta bloccando l’ingresso dello stabilimento AIA di Zevio (VR). Una decina di attivisti si sono incatenati all’entrata dello stabilimento mentre altri svolgono attività di informazione. Greenpeace chiede ad AIA, parte del Gruppo Veronesi, leader assoluto in Italia del mercato mangimistico e avicolo, di eliminare gli Ogm dal processo produttivo. Da quando le farine animali sono state vietate in Europa per ‘mucca pazza’, la soia ha potenziato il suo ruolo di fonte proteica di riferimento e molta di quella che entra in Italia è geneticamente modificata. ”Le alternative alla soia transgenica esistono, visto che molti paesi, in primis il Brasile, esportano a sufficienza soia non-Ogm tale da soddisfare il fabbisogno dell’intero mercato europeo” commenta Luca Colombo, responsabile della Campagna Ogm di Greenpeace Italia. La fattibilità di questa scelta è dimostrata dallo stesso Gruppo Veronesi, proprietario del marchio AIA, che ha dedicato al non-Ogm un impianto mangimistico (su otto) e intere forniture di pollame alimentato senza Ogm ugualmente destinate alla grande distribuzione organizzata, ma non vendute con marchio AIA. Ma lo dimostrano in maniera più significativa le molte aziende che hanno fatto scelte ancora più decise: l’indagine svolta da Greenpeace sui prodotti ottenuti senza Ogm è pubblicata nella guida ‘Come difendersi dagli OGM’ disponibile sul sito www.greenpeace.it/ogm. E’ inoltre in via di completamento in sede comunitaria l’iter legislativo che introdurrà, fra l’altro, il principio della tracciabilità e dell’etichettatura dei mangimi che contengono Ogm, togliendo qualsiasi alibi a quelle industrie, come AIA, che ancora si ostinano a non voler affrontare la questione. ”Blocchiamo l’AIA, perché è il primo nel mercato e l’ultimo a seguire le richieste dei consumatori che in larga maggioranza e con costanza chiedono di escludere gli Ogm dal ciclo di produzione degli alimenti”, spiega Luca Colombo. Vogliamo che tutti i 20.55 kg pro capite all’anno di pollame consumati in Italia siano garantiti per l’assenza di Ogm”.


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