Sostenibilità

Ottocentomila firme contro i costi di ricarica

Grande adesione alla petizione lanciata da uno studente di Napoli

di Redazione

La petizione D’Ambra, così rinominata dal nome dell’autore nonché primo firmatario, studente in Scienze Politiche alla Federico II di Napoli, contro i costi di ricarica (www.aboliamoli.eu) , ha raggiunto quest’oggi la ragguardevole cifra di 800mila firme. La Petizione si conferma come l’unica in Italia, lanciata da un singolo cittadino, che abbia raggiunto un risultato del genere. «Attendiamo», si legge in una nota firmata dallo stesso D’Ambra, «che l’Authority per le Comunicazioni intervenga rapidamente per abolire quest’anomalia tutta italiana che oltre a non trovar alcuna giustificazione, cosi’ come provato dall’indagine congiunta effettuata dall’Antitrust e dall’Agcom costituisce un vero e proprio cartello posto in essere dagli operatori di telefonia mobile italiani che, soltanto nell’ultimo anno hanno ricavato 1,7 miliardi di Euro grazie a questo balzello. Ci sono voluti 5 mesi per mettere la parola fine sull’indagine congiunta. Quanto dovremo ancora aspettare affinché quanto scritto nel dossier di 91 pagine redatto dalle due Authority si tramuti in azioni concrete? Il costo di ricarica non ha alcuna giustificazione e va abolito, lo chiedono 800mila persone che ricordano che non esiste in nessun altro paese al mondo e non risponde al vero neanche la disinformazione con la quale gli operatori italiani si difendono secondo cui in Italia avremmo le tariffe piu’ basse d’Europa (come documentato sul sito www.aboliamoli.eu paesi come Austria, Finlandia e Belgio, solo per citarne alcuni hanno tariffe molto piu’ basse di quelle italiane, senza costi di ricarica né scatto alla risposta) In Francia inoltre il credito ricevuto è superiore all’importo pagato e non inferiore come avviene soltanto in Italia». «Se l’Authority per le comunicazioni (AGCOM)», prosegue la nota «non vorrà risolvere quest’anomalia tutta italiana dovremo vederci pronti a citare in giudizio i presidenti delle due Authority e appellarci alla Commissione Europea, l’unica istituzione che fin qui si è sempre mostrata seria, sensibile ai problemi dei Cittadini e ligia ai suoi doveri istituzionali. Al contrario dei Garanti italiani che in tutto questo tempo hanno fatto finta di non vedere cosa stava accadendo (e accade tuttora) nel nostro paese. Intanto, dopo quello contro Tim per lo spot tv segnalato qualche settimana fa ho presentato un esposto all’Antitrust per il messaggio ingannevole che l’operatore “Tre” attua attraverso le sue schede ricaricabili dove compare il messaggio falso ed ingannevole: “nessun costo di ricarica”. Stiamo inoltre valutando, insieme ad un gruppo di avvocati la richiesta di rimborso di tutti i costi di ricarica sostenuti da noi consumatori fino ad oggi e invito tutte le persone interessate a visitare il sito www.aboliamoli.eu».


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