Cultura

Il Wto scivola sulle banane

I paesi Acp hanno denunciato il disinteresse dei grandi su questi temi cruciali per la loro economia

di Sara De Carli

Potrebbe risultare esplosivo il cocktail cotone-zucchero-banane per il negoziato della Wto in corso ad Hong Kong. I Paesi Acp (Africa-Caraibi-Pacifico) hanno infatti denunciato la ”mancanza di attenzione e di impegni” su questi prodotti chiave, ricordando che non hanno alcuna intenzione di firmare un accordo fatto a loro spese. Gli ACP hanno espresso tutta la loro rabbia riguardo alla condotta negoziale degli Usa e dell’Unione Europea. In particolare l’intransigenza degli Usa in proposito dell’eliminazione dei sussidi interni sul cotone potrebbe costare ai contadini africani fino a 450 milioni di dollari all’anno e mette in pericolo i mezzi di sussistenza di 15 milioni di persone. Sullo zucchero, dopo la riforma operata dall’Unione europea, le perdite per i Paesi ACP potrebbero arrivare a 250 milioni di dollari all’anno. Per far si’ che i produttori europei accettino questa riforma sono stati assicurati loro ben 7 miliardi di dollari di sussidi, a fronte dei soli 40 milioni garantiti ai Paesi ACP. Il ministro dell’Agricoltura delle Isole Mauritius e portavoce dei Paesi ACP sullo zucchero ha dichiarato: ”Stiamo iniziando a chiederci quale sia la considerazione del Wto delle istanze dei Paesi poveri. Sembra che questi negoziati non ci porteranno nessun vantaggio, ma solo ulteriore poverta’. Non accetteremo nessun accordo che venga fatto a nostre spese”. ”L’intransigenza americana sul cotone – hanno sottolineato i paesi Acp – costa agli agricoltori africani 450 milioni di euro l’anno e minaccia la vita di 15 milioni di persone. Questa produzione, inoltre, e’ stata in pratica distrutta dai programmi di aggiustamento strutturali imposti negli anni ’80, e ancora stenta a riprendersi da tali riforme”. Quanto allo zucchero, i Paesi produttori ”perderanno 250 milioni di euro l’anno con la recente riforma varata dall’ Unione europea e con le ipotesi Ue di ridurre il regime di preferenze presentate ad Hong Kong”, sottolineano i Paesi Acp, ricordando che la Ue ha accordato loro una ”compensazione di 40 milioni di euro, contro i 67 garantiti ai produttori europei per convincerli ad accettare la riforma”. Infine le banane: in questo caso gli Acp lamentano gli attacchi dei Paesi latino-americani, contrari al regime di preferenze. Alle sollecitazione dei Paesi Acp gli Stati Uniti hanno risposto mettendo sul piatto l’apertura dei loro mercati all’importazione di commodities, in particolare cotone, e si sono detti d’accordo nel mettere in discussione i sussidi all’export, senza pero’ definire ne’ impegni ne’ date.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA