Non profit

L’ultima sfida? Un centro di chirurgia cardiaca a Khartoum per dieci paesi

L’ong fondata da Strada ha deciso di costruire un centro di chirurgia cardiaca alla periferia di Khartoum, che dovrà servire il Sudan e i nove Paesi confinanti

di Paolo Manzo

L?ultima sfida di Emergency in Sudan è a 20 chilometri dalla capitale Khartoum. Dopo l?apertura a novembre di un centro di pediatria nel campo profughi di Maio, che accoglie circa 400mila persone di etnia mista, in parte scappati dalla guerra nel Sud e in parte provenienti dal Darfur, l?ong fondata da Strada ha deciso di costruire un centro di chirurgia cardiaca alla periferia di Khartoum, che dovrà servire il Sudan e i nove Paesi confinanti: Egitto, Ciad, Libia, Repubblica Centroafricana, Repubblica democratica del Congo, Kenya, Uganda, Etiopia ed Eritrea. «È un?area enorme, oltre tre volte l?Europa, in cui non esistono centri del genere di alto livello e gratuiti per la popolazione. Al Cairo, Nairobi e Khartoum qualcosa c?è, ma si tratta di centri privati o riservati ai militari. A noi pareva utile disegnare un progetto che contenesse un messaggio sull?uguaglianza del diritto alle cure mediche», spiega Strada. La rivoluzione del progetto di Emergency è che al centro – che aprirà i battenti entro fine agosto 2006 – potranno accedere gli ammalati di tutte le capitali dei Paesi confinanti. In queste, infatti, Emergency aprirà nove centri dove si svolgeranno lo screening e la selezione dei pazienti. «Avremo un piccolo aereo, un Antonov 72, dedicato unicamente a questo progetto e con cui porteremo i pazienti degli altri Paesi a Khartoum, dove saranno operati e poi riportati a casa».


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