Formazione

Governo. Si dimette il sottosegretario Tassone (Udc)

Lascia in polemica con il ministro Lunardi il viceministro alle Infrastrutture. Rimpasto più vicino?

di Ettore Colombo

Il viceministro per le Infrastrutture, con delega al Trasporto aereo, Mario Tassone, ha consegnato ieri sera la lettera di dimissioni all’esponente dell’Udc e ministro per le Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione. Proprio Buttiglione poi ha consegnato la lettera a Silvio Berlusconi. Alla base delle dimissioni ci sarebbe una lunga serie di incomprensioni e dissapori con il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi e un forte malcontento nei confronti della politica perseguita sul fronte delle infrastrutture, soprattutto al Sud. Ma potrebbe trattarsi anche di un’abile mossa dei centristi per cercare di accelerare il tanto reclamato rimpasto nell’esecutivo. Che non corresse buon sangue tra Lunardi e Tassone lo si era capito da subito, dal loro arrivo al dicastero di Porta Pia: fin dai primi giorni del loro insediamento la coabitazione si preannunciava molto difficile, se non impossibile. Una incompatibilità caratteriale di fondo veniva acuita, infatti, da una profonda divergenza sulla gestione delle deleghe e delle competenze del ministero. E più di una volta, in occasioni pubbliche, tra Tassone e Lunardi si sono avuti “botta e risposta” a distanza senza troppi complimenti e giri di parole, con il ministro che smentiva il proprio viceministro e viceversa. Il nome del viceministro alle Infrastrutture era tra l’altro stato al centro più volte, negli ultimi mesi, delle voci sul rimpasto. Per lui il leader del partito, Rocco Buttiglione, chiedeva da tempo un altro incarico, e si era insistentemente parlato del Welfare, destinazione gradita allo stesso Tassone. Due le ipotesi a questo punto: o la convivenza con il ministro Lunardi era arrivata a essere insostenibile oppure l’Udc potrebbe attentamente averne valutato l’opportunità politica, tentando di usarla come grimaldello per dare il via al giro di poltrone nel governo che i centristi reclamano a gran voce. “La verifica” potrebbe partire proprio dall’ormai prossimo abbandono dell’interim agli Esteri del premier e dalle sostituzioni di molte poltrone vacanti. Quella di Franco Frattini, che potrebbe abbandonare la Funzione pubblica per la Farnesina (e sempre ieri Frattini ha avuto un lungo faccia a faccia col premier) e quelle già lasciate da Vittorio Sgarbi ai Beni culturali, da Carlo Taormina agli Interni e proprio da Tassone alle Infrastrutture.


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