Volontariato

E’ molto cri e poco spa

Bocciatura clamorosa per Stagno d’Alcontres, presidente in Sicilia e fautore del passaggio a società per azioni

di Redazione

Con una maggioranza bulgara (623 voti su 637), l?11 dicembre Massimo Barra è diventato il primo presidente della Croce rossa italiana dopo la riforma dello statuto dello scorso giugno. Il medico romano non sarà però un uomo solo al comando. Nella stanza dei bottoni di via Toscana, infatti, siederanno anche i 12 consiglieri nazionali, sei dei quali sono stati eletti dall?assemblea nazionale, mentre gli altri, i vertici delle componenti dell?ente, sono membri di diritto del nuovo governo della Cri. Il consiglio sarà quindi composto dagli ispettori nazionali Ludovica Lucifero (comitato femminile), Enzo Scognamiglio (Volontari del soccorso), Fiorella Caminiti (Pionieri), Vittoria Torrisi (Donatori del sangue) e Mila Brachetti Peretti (Infermiere volontarie), mentre rimane da assegnare la poltrona che spetta al corpo militare. L?attuale ispettore, il colonnello Piero Ridolfi, dovrà infatti passare il testimone a un rappresentante volontario. I membri eletti in ordine di preferenza invece sono: Antonio Calvano (Pioniere, presidente provinciale della Cri di Torino, 377 voti); Francesco Caponi (volontario del soccorso, presidente regionale in Toscana, 281 voti); Giuseppe Giannastasio (volontario del soccorso, 231 voti); Claudio Ghidini (volontario del soccorso e ispettore provinciale dei volontari del soccorso di Varese, 225 voti); Hubert Corsi (donatore del sangue, presidente provinciale a Grosseto, 219 voti) e Alberto Bruno (volontario del soccorso, presidente della provincia di Milano, 203 voti). Colpiscono le assenze di due carichi da novanta, che pure si erano presentati agli elettori: Maria Teresa Letta, presidente regionale in Abruzzo (e sorella del braccio destro di Berlusconi, Gianni), e Guglielmo Stagno d?Alcontres, suo parigrado in Sicilia, fino a due settimane fa uno dei possibili sfidanti di Barra. E invece la campagna romana del nobile di origine messinese si chiude con flop clamoroso: ultimo fra i dieci candidati consiglieri, con appena 93 voti. La bocciatura di Stagno d?Alcontres segna anche il tramonto dell?ipotesi di esportare a livello nazionale il modello siciliano, dove la Cri opera attraverso una società per azioni, la Sise. «Ma il vero messaggio che ci arriva da questo nuovo consiglio», commenta Massimo Barra, «è la bassa rappresentatività del Mezzogiorno che esprime un solo consigliere, il salernitano Enzo Scognamiglio (fra l?altro non eletto, ndr)». Una Cri dall?anima nordista quindi? «Alla base del meccanismo elettorale ci sono i comitati locali, molto più presenti al Nord che al Sud. Spero, e questo sarà anche il mio impegno, che il risultato di queste elezioni serva come stimolo perché la Cri possa svilupparsi anche sotto Roma», conclude Barra.


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