Volontariato

Volontariato, associazioni a quota 21mila

Aumento del 152% in otto anni. I dati del rapporto biennale

di Redazione

Sono oltre 21.000 le associazioni di volontariato iscritte ai registri regionali o provinciali, sono aumentate del 152%, passando dalle 8.343 a 21.021 dal 1995 al 2003. Il 28,5% delle organizzazioni e’ localizzato nel Nordovest, il 31,5%, nel Nordest il 19,3% nel Centro e il 20,7 nel Sud e nelle Isole. Sono alcuni dei dati sul volontariato contenuti nel Rapporto biennale 2005 presentato oggi a Roma alla presenza del ministro per la Solidarieta’ sociale Paolo Ferrero. Dai dati del Rapporto, che si riferiscono comunque al 2003 le organizzazioni di volontariato iscritte ai registri regionali impiegano circa 12.000 dipendenti e 826.000 volontari. Rispetto al 1995 i dipendenti sono cresciuti del 77% mentre i volontari del 71,4%. Sempre tra il 1995 e il 2003 i dipendenti sono aumentati in misura significativa soprattutto nel Mezzogiorno (+281,4%), nel Nordest (+202,6%) e nel Nordovest (+128,7%), mentre diminuiscono del 16,4% nel Centro. La sanita’ e l’assistenza sociale, rispettivamente con il 28% e il 27,8% si confermano i settori nei quali opera il maggior numero di organizzazioni di volontariato. Tuttavia nel periodo di tempo considerato la quota percentuale di organizzazioni diminuisce di 14,4 punti percentuali nella sanita’ e di 2,7 punti percentuali nell’assistenza sociale. In aumento invece, i settori della ricreazione e cultura, protezione civile e ambientale, nei quali le quote percentuali passano rispettivamente dall’1,7% al 14,6%, dal 6,4% al 9,6% e dal 2,2% al 4,4%. E’ invece costante il peso relativo delle organizzazioni attive in via prevalente nell’istruzione, nella tutela e protezione dei diritti e nelle attivita’ sportive mentre si attesta al 7,6% quello riferito agli altri settori (comprendente i settori della filantropia e promozione del volontariato, della cooperazione e solidarieta’ internazionale, dello sviluppo economico e coesione sociale e della religione). Per quanto riguarda i servizi piu’ diffusi sono quelli relativi all’ascolto, sostegno e assistenza morale e alla donazione di sangue offerti rispettivamente dal 19,9% e dal 17,4% delle organizzazioni. Seguono i servizi ricreativi e di intrattenimento (14,5%) l’accompagnamento e l’inserimento sociale (13%), la realizzazione di corsi tematici (12,9%), l’organizzazione di spettacoli di intrattenimento (12,6%), le campagne di informazione e sensibilizzazione (11,8%), l’assistenza domiciliare (11,8%), il trasporto anziani e disabili (11,4%), le esercitazioni di Protezione Civile (11,3%) e le prestazioni di soccorso e trasporto malati (10,7%). Rispetto alle rivelazioni precedenti, sottolinea il rapporto, cresce il numero di organizzazioni che offrono servizi all’utenza. Nel 2003 le organizzazioni con utenti diretti sono 15.652 contro le 5.650 del ’97, le 7.862 del ’99 e le 13.451 del 2001, e rappresentano il 74,5% delle organizzazioni iscritte. In aumento e’ anche il numero degli utenti che passano da 2,5 mln del ’97 a 6,8 mln nel ,2003. Rimane sostanzialmente stabile, invece, il numero medio di utenti per organizzazione: da 445 nel ’97 a 438 nel 2003. Per quanto riguarda la dimensione economica del settore, rileva il rapporto, il totale delle entrate delle organizzazioni di volontariato passa da 675 mln di euro del ’97 a 1.630 mln di euro del 2003. Analogamente, l’importo medio delle entrate per organizzazione aumenta da 58 mila euro nel ’97 a 77 mila euro nel 2003. Di conseguenza, si legge ancora nel rapporto, la distribuzione delle organizzazioni in base alla classe d’importo delle entrate si sposta, rispetto al 1997 verso importi piu’ elevati. Nel 2003 il 75,7% delle organizzazioni dichiara entrate inferiori a 25 mila euro, contro il 70,1% del ’97, il 21,5% tra 25 e 100 mila euro (19,2% nel ’97), il 7,4 tra 100 e 250 mila euro (6,4% nel ’97), il 5,4 entrate eguali o superiori a 250 mila euro (4,4 % nel ’97).


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