Famiglia

La baby sitter diplomata

E' l'obiettivo del progetto ''I servizi della cura per l'infanzia: una leva per lo sviluppo'' del Ministero per le Pari Opportunita', di Sviluppo Italia e sette atenei

di Carmen Morrone

Prende il via il progetto ”I servizi della cura per l’infanzia: una leva per lo sviluppo” che nasce da una convenzione firmata dal Ministero per le Pari Opportunita’ e da Sviluppo Italia, per favorire la nascita di nuove attivita’ imprenditoriali al femminile nel settore dei servizi di cura per l’infanzia. Il progetto, della durata di un anno, coinvolgera’ le universita’ di 7 regioni del centro sud Italia (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia), dove l’offerta di servizi di cura per l’infanzia e’ minore della domanda ed il tasso di disoccupazione femminile e’ piu’ alto. In seguito ad una selezione, che iniziera’ a gennaio 2006, verranno scelte venti donne per ogni ateneo coinvolto, tra laureate e laureande in discipline umanistiche e psico-pedagogiche, che saranno inserite nei percorsi di orientamento, formazione e accompagnamento, il cui scopo e’ quello di ampliare le competenze gia’ acquisite, grazie ai corsi di laurea tradizionali, integrandole con competenze di tipo manageriale e imprenditoriale. I nuovi percorsi formativi forniranno alle partecipanti gli strumenti necessari per valutare in maniera consapevole le nuove opportunita’ di accesso al mercato del lavoro indipendente e le accompagneranno nell’elaborazione e nella stesura del proprio piano d’impresa, per avviare attivita’ imprenditoriali autonome come asili, ludoteche, baby parking. L’idea di sostenere nuove imprese femminili nel settore dei servizi di cura per l’infanzia nasce, da un lato, per stimolare l’autoimprenditorialita’, e dall’altro per dare risposta alle mutate esigenze delle donne che chiedono sempre piu’ servizi e strutture che permettano loro di riuscire a conciliare famiglia e professione. Il progetto prevede anche un’azione di sensibilizzazione, nei soggetti locali, per sviluppare consapevolezza sul tema della conciliazione, come leva per lo sviluppo socio-economico che coinvolge tutti gli attori sociali e non solo le donne.


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