Cultura

Tsunami, Fao: situazione ancora critica in molte zone

'Mezzo milione di persone in Indonesia vivono ancora in alloggi provvisori. Intere comunita' sono state distrutte

di Redazione

Con l’approssimarsi del primo anniversario del devastante tsunami che ha colpito l’Oceano Indiano, la FAO ha avvertito oggi che le condizioni di molte zone della costa occidentale di Aceh, in Indonesia, rimangono critiche . ”Mezzo milione di persone in Indonesia vivono ancora in alloggi provvisori. Intere comunita’ sono state distrutte”, dice Alex Jones, coordinatore FAO delle operazioni post-tsunami. C’era il pericolo che l’attenzione internazionale ed il sostegno dei donatori finissero prima che la ricostruzione fosse completata. ”Per una ricostruzione sostenibile occorrono dai cinque ai dieci anni”. Il Direttore Generale della FAO Jacques Diouf ha affermato: ”La risposta dei donatori al disastro dello tsunami e’ stata enorme, ma ci sono stati ritardi nel portare aiuto alle persone che ne avevano piu’ bisogno. Quello di cui si avverte l’esigenza e’ la costituzione di un fondo mondiale contro i disastri di scorta, che in caso di calamita’ renda possibile un intervento immediato d’emergenza”. In Indonesia sino ad oggi piu’ di 2.000 pescatori ed oltre 12.000 agricoltori hanno ripreso le attivita’ produttive come risultato diretto dell’assistenza della FAO. Altri 30.000 contadini ricevono al momento aiuti dalla FAO grazie ai quali potranno riprendere attivita’ autonome capaci di generare reddito. Sono stati avviati programmi per aiutare circa 1.000 addetti all’acquacoltura a riavviare la propria attivita’, e agli inizi del 2006 saranno distribuiti diverse centinaia di capi di bestiame. A Sri Lanka l’intervento della FAO e’ stato molto simile. Circa 14.300 persone hanno beneficiato delle attivita’ dell’agenzia nel settore della pesca, ed altre 13.000 nel settore agricolo. Nelle Maldive e’ stata data assistenza per la costruzione e riparazione delle imbarcazioni e per la sostituzione delle attrezzature per la pesca andate perdute, e sono state piu’ di 22.680 le persone beneficiate. ”La ricostruzione richiede molto tempo, non solo denaro, e puo’ essere tanto veloce quanto le comunita’ locali sono disposte ed in grado di essere”, afferma Jones. ”Il nostro ruolo e’ di sostegno. Noi non siamo li’ per ricostruire il loro paese al loro posto e dopo consegnarglielo quando e’ pronto. La ricostruzione deve essere condotta dalla comunita’, specialmente se si vuole che sia fatta correttamente”. Ha pero’ avvertito che cio’ nonostante: ”Alcune zone, come la costa occidentale di Aceh, sara’ una zona disastrata per molti anni a venire”.

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