Formazione

Wto: promesse dagli Usa, ma per lo Zambia è solo retorica

"Inutile sbandierare a sproposito lo slogan Consegnamo la poverta' alla storia", ha protestato il Ministro del Commercio dello Zambia.

di Chiara Brusini

Rob Portman, il rappresentante per il commercio del governo Usa, nel suo discorso alla plenaria di inizio mattinata ha ancora esaltato l’importanza del libero commercio nel nostro mondo globalizzato. Portman ha definito quello di Hong Kong un meeting storico, proprio perche’ si svolge in una citta’ che ha beneficiato cosi’ tanto da un sistema basato sul libero scambio. ”Questa citta’ ci dovrebbe ispirare ad avere piu’ libero mercato” ha affermato il rappresentante del governo statunitense, che si e’ detto ottimista sul risultato finale del vertice. ”I Paesi membri sembrano piu’ aperti alla flessibilita’ necessaria per raggiungere un accordo, ci vogliono piu’ apertura del mercato e meno sussidi all’agricoltura”, ha continuato Portman, chiamando ovviamente in causa l’Unione Europea, con la quale gli Usa hanno ancora vedute discordanti sulla questione agricola. Portman ha anche annunciato che gli Usa raddoppieranno i loro contributi per l’Aid for trade, da 1.3 miliardi di dollari nel 2005 a 2.7 entro il 2010. Tra gli interventi critici in plenaria va senza dubbio segnalato quello del Ministro del Commercio dello Zambia Dipak Patel, una delle personalita’ di maggior peso e carisma tra gli esponenti dei Paesi meno sviluppati, che ha usato parole molto dure per attaccare l’attuale stato dei negoziati. Secondo Patel la Wto si e’ totalmente dimenticata degli interessi dei Paesi piu’ poveri del pianeta. Le clausole del trattamento speciale e differenziato, ovvero il principio che concederebbe privilegi speciali ai Paesi poveri in base al grado del loro sviluppo economico, sono state messe da parte, e ci si e’ preoccupati solo di come favorire l’accesso al mercato delle realta’ del Sud del mondo da parte di quelle del ricco Nord. ”Inutile fare tanta retorica, come gia’ accaduto nel 2005 durante il G8 e gli Annual Meetings di Banca mondiale e Fondo monetario e sbandierare a sproposito lo slogan “consegnamo la poverta’ alla storia, se si vuole avere un vero Round di sviluppo, come e’ definito quello di Doha, bisogna veramente far diventare prioritari gli interessi dei poveri del pianeta” ha ricordato Patel all’assemblea dei delegati.


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