Non profit

Dare e ricevere, qual è il segreto?

Sul senso della vita, il pensiero di un nostro lettore

di Riccardo Bonacina

Un giorno di ormai dieci anni fa io scrissi questa frase: «Dare significa capire che non si possiede nulla ma che tutto è di tutti noi stessi per primi». Ero orgoglioso di averla scritta solo per il fatto che credevo proprio in ciò che avevo scritto. Ora ci credo ancora, ma ne sono meno orgoglioso perché non sono riuscito in questo tempo a metterla in pratica e rimane per me un sogno. So, che come persona ho dei limiti, sono invalido, mi manca la gamba sinistra da ormai 18 anni e, come si nota da queste poche righe, non ho neppure tanta istruzione, ma io nella vita ci ho sempre creduto tanto. Credo pure che la vita ce la possiamo donare a vicenda. Io non sono in grado di sapere chi ce l?ha data e mi sembra tempo perso combattere tra noi per saperlo o peggio per convincere, costringere l?altro a pensarla come noi. Di certo pero una vita c?è, l?abbiamo ed è un?arma potentissima con la quale si possono fare conquiste straordinarie nel cuore di chi ne ha tanto troppo bisogno e che non cerca nient?altro che scambiare la vita con noi. Questo sembra retorica o cosa simile ma io non lo scrivo perché sia uno slogan ma perché sono stato io stesso uno di quelli che ne ha avuto tanto troppo bisogno di scambiare la vita con altri la vita e ho trovato attorno a me gente che lo ha fatto. La verità forse è pero che rimango ancora tra coloro che ne hanno tanto troppo bisogno, ma ora vorrei donare la vita che mi hanno regalato gli altri. Questo è il mio sogno, avere la possibilità, nel modo più umile possibile, perché io non sono nessuno, di ricambiare la mia vita con altra vita. Io chiedo a lei che ha tanta esperienza: cosa posso fare per realizzare il mio sogno di essere utile a chi ne ha veramente bisogno con umiltà e semplicità d?animo? Marco Baccilieri, Baura – Ferrara Caro Marco, con quell?umiltà e semplicità d?animo (che bella definizione) con cui vorrebbe donarsi agli altri, potrà con me convenire che possiamo non sapere chi ci ha dato la vita, però possiamo ogni giorno stupirci del fatto ch?essa ci venga donata, misteriosamente donata. Giacché non solo non scegliamo noi di nascere e di morire, ma neppure di alzarci ogni mattina, e di vivere, istante dopo istante. Quest?arma potentissima (come la definisci tu) che è la nostra vita è un dono che si rinnova ogni momento. Se ne fossimo coscienti, se togliendoci dalla distrazione ogni tanto ci pensassimo, che sguardo diverso, e grato, e aperto avremmo sulle cose e sugli altri! Caro Marco, grazie di questa tua bella lettera. Il mio consiglio? Parti da questo sguardo che già hai, per donare quello che sei e per ricevere quello che ti viene donato. E approfondiscilo, con pazienza, provando a dare del ?tu? a quel mistero che ogni istante ci chiama alla vita.


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