Salute

Quei ragazzi di nome Ugo

di Lorenzo Maria Alvaro

Michela e Francesca, studenti del Politecnico di Milano, hanno inventato un servizio di personal care giver. Una start up che si è aggiudicata la prima edizione di Sprint4Ideas, il bando di Fondazione Ant da da 50mila euro

UGO è la creatura di Michela, Francesca, Alessandro e Matteo. Quattro giovani ragazzi che hanno creato una start up che offre un servizio di personal care giver.

«Tutto è iniziato con l'idea di proporre una soluzione per tornare a casa dalla discoteca ai ragazzi», spiega l'ammistratore delegato Francesca Vidali, «quel progetto poi ha vissuto un cambio deciso con l'incontro con Fondazione Ant».

UGO infatto è stato presentato alla prima edizione di Sprint4Ideas, il bando da 50.000 euro che la Fondazione ha lanciato in occasione del suo quarantesimo anniversario con l’obiettivo di trovare soluzioni innovative da integrare al proprio modello assistenziale.

Nella nuova veste la start up ha vinto. Ma in cosa consiste?
«È un servizio di accompagnamento e affiancamento alla persona a 360 gradi dedicato a utenti in età avanzata, con disabilità e fragilità in genere, nato con l’obiettivo di conferire loro maggiore autonomia, garantire supporto nell’affrontare attività legate alla propria salute e in genere, fornire alle famiglie un aiuto concreto a livello organizzativo e psicologico. UGO infatti raggiunge la persona a casa, la accompagna – con vettura propria o con quella del paziente – e la segue durante tutto il periodo della terapia in strutture ospedaliere. Il tutto naturalmente con copertura assicurativa completa», sottolinea Vidali.

È un servizio di accompagnamento e affiancamento alla persona a 360 gradi dedicato a utenti in età avanzata

Francesca Vidali

L'idea è partita da un assunto molto semplice: «in un sistema sociale in cui il nostro tempo è scandito da ritmi serratissimi e l’invecchiamento della popolazione è un’urgenza a cui rispondere subito, non è più pensabile che i carichi di cura siano esclusivamente gestiti in famiglia, spesso da donne che sono anche lavoratrici, mogli e mamme», chiarisce Vidali, «Così Abbiamo creato un nuovo concetto di caregiving che permetta di ridistribuire questo ruolo sull’intera comunità. Il caregiver moderno diventa con UGO una nuova figura professionale, esterna al nucleo familiare, formata per garantire assistenza on demand, nelle modalità e quantità necessarie ad abilitare il paziente ad accedere alle cure senza condizionamenti».

Gli UGO non si limitano a fare da chauffeur e a superare le difficoltà motorie ma supportano i pazienti anche nel recepire e comprendere le indicazioni terapeutiche e agevolare la comunicazione fra medico curante e famiglia caregiver.

«Le risorse del premio permetteranno di garantire nel 2019 il servizio UGO gratuitamente per un minimo di 6 mesi a 90 pazienti assistiti da ANT a Milano e provincia», sottolinea la presidente della Fondazione Raffaella Pannuti, «Saranno erogati 750 servizi di accompagnamento per un totale di 1900 ore di affiancamento, rendendo più sicuri i pazienti negli spostamenti e più sereno il percorso quotidiano di convivenza con la malattia». Il progetto pilota, dedicato ai pazienti assistiti da ANT, è aperto a persone con fragilità. Non solo fisica ma anche psicologica e legata alle condizioni economiche, all’isolamento territoriale e sociale, alle difficoltà a spostarsi, alla mancanza di tessuto familiare di riferimento.

«Il progetto impatta», continua Pannuti, «direttamente sull’utente finale che, se supportato, riconquista indipendenza, fiducia e motivazione verso la cura. Ma UGO in termini di welfare ha un forte impatto anche sulla famiglia, sul quell’esercito di caregiver – spesso figli in piena età lavorativa – che faticano a gestire le molteplici responsabilità parallele, a conciliare vita privata- lavoro e sono esposti al rischio d’insorgenza di stati di burnout».

Stando all'Istat la valorizzazione delle ore produttive risparmiate dai caregiver familiari grazie a UGO è di 15 euro

Michela Conti

«Naturalmente misuriamo anche l'impatto della nostra attività», aggiunge la socia fondatrice di UGO Michela Conti, «e stando all'Istat la valorizzazione delle ore produttive risparmiate dai caregiver familiari grazie a UGO è di 15 euro».

«Alla luce della continua espansione del digitale», conclude Pannuti, «vogliamo proseguire in un percorso d’innovazione per dotarci di nuovi strumenti che ci consentano, come UGO, di offrire la migliore assistenza ai malati e alle loro famiglie, senza perdere di vista l’umanità e la professionalità dei singoli operatori».

UGO però non è solo questo. Dopo la sentenza del Tribunale di Roma che a fine maggio scorso aveva intimato a Flixbus, leader europeo dei viaggi in autobus, di mettere a disposizione mezzi accessibili alle persone disabili per evitare condotte discriminatorie è nato anche un nuovo servizio UGO. Grazie a una partenership infatti a Milano, Torino e Genova, FlixBus metterà gratuitamente a disposizione dei disabili un operatore UGO che sarà presente alle fermate per assisterli nella salita e nella discesa dagli autobus. L’assistente si occuperà anche di riporre la carrozzina o altri mezzi ausiliari nel vano portabagagli, nel caso in cui per il viaggio prescelto non sia disponibile una soluzione alternativa.

«Accompagnare nelle attività quotidiane», spiega in conclusione Francesca Vidali, «le persone anziane, disabili o con mobilità ridotta è la nostra missione, così come la tranquillità dei familiari di chi desidera muoversi in autonomia. Siamo lieti di poter contribuire, con questa collaborazione, a garantire a tutti la possibilità di spostarsi in modo sereno».

Accompagnare nelle attività quotidiane le persone anziane, disabili o con mobilità ridotta è la nostra missione

Francesca Vidali

Per poter usufruire del servizio sarà necessario acquistare il viaggio sul sito di Flixbus, dopo aver letto le informazioni per chi viaggia con uno strumento ausiliario alla mobilità nella sezione del sito dedicata. Occorrerà poi compilare, almeno 12 ore prima della partenza, l’apposito form sul sito Hello UGO e attendere la conferma della prenotazione via mail con tutti i dettagli dell’accompagnatore UGO.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.


La rivista dell’innovazione sociale.

Abbònati a VITA per leggere il magazine e accedere a contenuti
e funzionalità esclusive