Welfare

“Basta riforme farsa”

Domenico Nucci aveva cambiato il carcere degli ergastolani. Ma ha denunciato lo scandalo degli appalti per le mense, e gliel'hanno fatta pagare. "Al governo? Fanno solo teatrini"

di Redazione

«Vogliono che i detenuti possano scopare, ma poi ci danno 3000 lire al giorno per farli mangiare. Dicono che vogliono abolire l?ergastolo quando di fatto la pena massima (con i benefici di legge) è già ridotta a 33 anni. Fanno i teatrini per i detenuti e poi li lasciano marcire in carcere. Ma scherziamo? Così mi sono stufato e ho detto basta. Basta con le riforme farsa. Basta con il supermercato della liberazione anticipata che concede benefici di legge solo ad alcuni detenuti. Basta parlare a sproposito della certezza della pena. Basta con le cazzate». Domenico Nucci da questa settimana cambia vita, va a fare l?avvocato per difendere davvero i detenuti. A costo di farlo gratis. Nucci, direttore dimissionario del carcere di Porto Azzurro all?Elba, l?isola che ospita i ?fine pena mai?, è un fiume in piena. Impossibile fermarlo, anche perché ora che ha deciso di uscire dal gioco, dopo 15 anni, può dire pane al pane. «Sono arrivato a Porto Azzurro dopo la rivolta e non è stato facile, ma ce l?ho messa tutta. Ho dedicato un pezzo della mia esistenza a cercare di costruire un carcere che fosse meno inutile e potesse servire veramente alla rieducazione. Qui abbiamo fondato il primo liceo in carcere, ma non è servito a niente perché la questione penitenziaria è una farsa» Quale goccia ha fatto traboccare il vaso, direttore? «Il procedimento disciplinare che il ministero ha avviato contro di me solo perché avevo scritto nel nostro giornalino che i detenuti mangiano con 3000 lire al giorno. Mi hanno fatto notare che la cifra era sbagliata: sono 3800 lire più Iva. Si rende conto? Ma la vera ragione è che la questione del vitto rimanda al sopravitto e il sopravitto rimanda a qualcosa d?altro che io, indirettamente, avevo segnalato: cioè che la ditta che fornisce il vitto gioca al ribasso per avere l?appalto e poi vende il sopravitto di cui i detenuti hanno bisogno per sopravvivere. Così prima mangiano la spazzatura e poi vengono sarchiati». È proprio impossibile fare il direttore? «Fino a oggi non siamo riusciti a svolgere altro compito che aprire e chiudere celle». Eppure non passa giorno che il governo non annunci disposizioni sul carcere… «Fanno solo teatrini. Li conosco bene i Margara, i Corleone: brave persone per carità. Innovatori, buonisti, ma alla fine non fanno che prenderci in giro. Vogliono dare il sesso ai detenuti? E come la mettiamo con un marocchino preso con 20 chili di droga a Linate? Gli portiamo la donna dentro? Siamo seri. Ogni giorno arrivano circolari che sfiorano l?assurdo, come quella che permette di tenere un animale domestico in cella. Ci mandano gli animali e dimenticano che a Porto Azzurro c?è un solo educatore. La verità è che questi signori si comportano come quelli che c?erano prima, non vogliono affrontare seriamente il problemi del carcere. Fingono di non sapere che se vogliamo che ci sia una certezza della pena e che il carcere serva a qualcosa, bisogna ridurre drasticamente le pene previste dal codice penale, altrimenti esce solo chi ha un bravo avvocato e gli altri recitano la parte dei bravi ragazzi per ottenere sconti di pena sulla base di un criterio premiale e arbitrario. Fanno finta di non sapere che bisogna abolire i tribunali di sorveglianza: perché mai noi operatori che stiamo tutti i giorni con i detenuti non abbiamo voce in capitolo per decidere se sono maturi per uscire, mentre i magistrati che non vengono mai in carcere possono decidere il loro destino e annullare in un nanosecondo il nostro lavoro? Fanno finta di niente davanti all?incresciosa questione dei poliziotti penitenziari che devono essere più professionali e conoscere le leggi che devono rispettare. Comunque stia tranquilla: fra qualche anno i detenuti mangeranno meglio, verrà stabilita la certezza e l?uguaglianza della pena, i magistrati verranno esclusi dalla sorveglianza dei carcerati perché il mio sacrificio sarà servito a qualcosa. Qualcuno dopo di me parlerà, poi ne verrà un altro e un altro ancora e allora il cambiamento sarà irreversibile». Direttore, lo speriamo anche noi.


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