La campagna di Oxfam “Al giusto prezzo” ha coinvolto oltre 20mila consumatori che hanno chiesto agli attori più influenti della grande distribuzione organizzata di tutelare diritti e contrastare gli abusi nelle filiere agroalimentari. A distanza di un anno, Oxfam ha stilato un report che vede Coop Italia al primo posto. In particolare, rispetto all’anno precedente per i diritti dei lavoratori Coop ha ottenuto un punteggio del 54% (+12%).
Proprio il direttore generale Oxfam Italia, Roberto Barbieri, sottolinea come «quello che ci dicono gli studi e le analisi è che abbiamo un mondo dei consumatori che è molto interessato a sapere quanto i prodotti siano puliti e giusti oltre che buoni ad un prezzo accettabile».
Una sensibilità che è anche fattore competitivo. «Sappiamo anche», continua Barbieri, «che in tanti casi i consumatori sono disposti a pagare un prezzo un po' più elevato per garantirsi questa giustizia nella filiera».
Ma da fare c'è ancora molto. «Ho visto al ghetto di Rignano (Rignano Garganico in provincia di Foggia ndr) gente dormire in materassi all'aperto, occupare case abbandonate, bere acqua che proveniva direttamente dai campi», racconta Michele Carletti, ispettore di Bureau Veritas, società leader a livello mondiale nei servizi di ispezione, verifica di conformità e certificazione.
Ecco come la trasparenza può, oltre ad essere un fattore di vantaggio sul mercato anche una leva per la giustizia sociale: «credo che cambiando un po' la mentalità degli imprenditori e convincerli che conviene imboccare un'altra strada riusciremo a fare qualcosa di più e porre fine ad alcune ingiustizie», conclude Carletti
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