Memoria

Il borgo siciliano che rivive tra la fiction e un misterioso assassinio

di Gilda Sciortino

Il nostro viaggio nei luoghi abbandonati nell'hinterland siciliano, in questa settima puntata fa tappa nella provincia di Trapani, visitando "Borgo Livio Bassi". Un luogo che, nonostante l'essere umano non sia più presente, è ancora pregno di un fascino che lo ha fatto scegliere per alcune scene della serie televisiva "Makari", restando ancora avvolto dal misterioso assassinio del parroco del paese

Coloro che lo abitarono ma anche solo chi ci è passato di sfuggita lo riconoscerà in alcune delle puntate della popolare fiction “Makari”, grazie alle quali si rianimano gli edifici che ospitavano la caserma dei Carabinieri, la scuola, l’osteria, la chiesa e la casa del fascio. Costruito dall’Ente per la Colonizzazione del Latifondo Siciliano, non fu mai completato. Venne, infatti, abitato da diverse famiglie solo tra il 1978 e il 1981.

Quando si parla di Borgo Livio Bassi, in provincia di Trapani, si parla di uno dei villaggi rurali, case cantoniere e piccoli raggruppamenti di case coloniche che, dopo gli anni Sessanta, vennero via via abbandonati. nel caso specifico per un’improvvisa pretesa economica dell’amministrazione comunale di quel tempo. In tutto un’ ottantina di agglomerati sparsi nelle campagne siciliane, scoperti grazie ad attività di esplorazione di luoghi abbandonati chiamata Urbex, alla quale in Sicilia partecipano fotografi come Alessandro Montemagno, autore della pagina Facebook Sicilia Inaspettata grazie alla quale ci accompagna in un mondo sconosciuto.

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Dedicato all’ufficiale e aviatore della Regia Aeronautica Livio Bassi, nato nel 1918 proprio a Trapani e morto in Libia nel 1941, questo borgo deve la sua fama recente alla televisione, ma chi ne conosce la sua storia ricorda ancora la tragica fine del parroco della chiesa, padre Michele Di Stefano, trovato ucciso nella canonica.

Sacerdote indimenticato, a lui verrà dedicato l’edificio destinato ad ospitare i servizi che sorgeranno nella nuova cittadella, prevista dal progetto che verrà realizzato dallo Iacp, recuperando così la storia di un pezzo importante della Sicilia.

Saranno, infatti, 10 gli alloggi sociali che sorgeranno in uno dei tre edifici che ospiteranno i servizi, tra cui un laboratorio informatico e un centro di ristorazione.

Grazie a un bando, il Comune assegnerà gli appartamenti con affitto calmierato a famiglie del territorio, mentre con i 450mila euro in arrivo attraverso i fondi del PSR ristrutturerà l’ex scuola che verrà destinata a spazio nel quale promuovere la cultura contadina. Un legame con la sua storia che verrà recuperata ridando valore a edifici, spazi, luoghi di aggregazione, sui quali ancora oggi aleggia la vitalità che animava gli abitanti di questo speciale borgo siciliano.

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