E’ uscito il nuovo “Bruni Zamagni”, dizionario di economia civile. Una pubblicazione ricca di voci concettuali e biografiche (con i nei tipici di tutti i dizionari: pesano e costano). Agli organizzatori della manifestazione – ora sospesa – indetta dal Forum del terzo settore sul cinque per mille consiglio la lettura della bella voce dedicata ad Albert Hirschman, economista con frequenti sconfinamenti nel campo della politologia e della sociologia, e famoso per aver elaborato il modello comportamentale Exit / Voice. Semplificando (forse troppo) un individuo quando si trova in un contesto di relazioni che, per ragioni diverse, non condivide ha due alternative: abbandonare il campo (exit appunto) oppure protestare (voice). Il mercato è il terreno privilegiato per l’opzione exit (si sostituisce un fornitore con un altro); è semplice e poco impegnativa perché non richiede di esporsi troppo. Nel caso della voice invece, la questione si fa più politica. Protestare significa mostrarsi in pubblico, occorre elaborare le posizioni, coordinarsi con altri attori (dando vita a nuovi soggetti collettivi) e con altri scontrarsi. Una cosa complessa da fare e non esente da rischi, ma è la tipica azione da società civile, tanto che, come sostiene Hirschman, la protesta si può considerare un bene collettivo. Perché quindi sospendere? Certo l’apertura di un confronto con la controparte è certamente positiva, ma sacrifica un investimento che forse avrebbe potuto portare ben altri frutti, anche oltre la questione oggetto del contendere.
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