Trovo questa curiosa notizia nel bollettino della Social Enterprise Coalition, una rete di sostegno messa in piedi dal governo inglese (sì, avete sentito bene, dal governo del paese più liberista che c’è) per promuovere l’impresa sociale, in particolare nella forma giuridica della Cic (Community Interest Company). Nella news si dice che è possibile segnalare il proprio nominativo a un’organizzazione che realizza attività di ricerca attingendo a conoscenze ed esperienze dei famosi “esperti in materia”, tra i quali quelli in imprenditorialità sociale. Il tutto retribuito (dalle 50 alle 75 sterline l’ora, mica male) per partecipare a focus group e interviste in profondità. Forse l’approccio mercantile non è proprio l’ideale per raccogliere opionioni e punti di vista su un tema dai connotati “sociali”, però è un modo per dare valore alle conoscenze maturate sul campo, spesso raccolte e citate con una certa disinvoltura, o altrettanto spesso utilizzate senza le adeguate “citazioni delle fonti”. Eppure per chi fa ricerca questi i dati dei “sistemi esperti” hanno un forte valore aggiunto in termini interpretativi e valutativi e sono di grande aiuto nell’analisi delle “aride statistiche” (laddove queste ultime siano disponibili). Non resta che iscriversi dunque.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.