Welfare

Appunti in confidenza

di Flaviano Zandonai

Approfitto dell’intimità di questo blog per alcune confidenze. Che cosa anima oggi il dibattito sull’impresa sociale? Tanto da pubblicarci un rapporto (oops i did it again) o farci addirittura una Convention?  Direi due questioni piuttosto complesse perché ricche di elementi di ambivalenza. Nel caso del rapporto hanno contribuito ad dilatare non poco i tempi della pubblicazione, ma secondo me riguardano un pò tutti coloro che direttamente o indirettamente interagiscono con queste imprese. Sono questioni che, a seconda del punto di vista, possono essere complementari, convergenti, o addirittura opposte. La prima ha a che fare con la capitalizzazione dei saperi e delle esperienze legate a quanto si è realizzato negli ultimi trent’anni. In questo approccio si mischiano orgoglio per una tradizione “gloriosamente bastarda”, tatticismo da rendita di posizione, volontà di “piantare la bandierina” per marcare la  leadership, scetticismo per scenari alternativi che rischiano di rimanere tali se lasciati in mano a social entrepreneurs da salotto. La seconda guarda invece alle possibili aperture oltre la nicchia – giuridica, settoriale, di mercato e addirittura di mission – che, per tanti motivi, appare sempre più ristretta (e affollata). Anche in questo caso il mix di aspettative e motivazioni è assai vario. Mi limito agli estremi: si va dall’affermazione di obiettivi “sovversivi” – rompere definitivamente il duopolio stato / mercato – fino al “social-washing” di certe imprese con la Csr. Da questo punto di vista, la convention Cgm è l’epicentro del dibattito con una rappresentanza ben assortita di entrambe le posizioni. Anzi dirò di più: il passaggio da una giornata all’altra (forse anche da una sessione di lavoro ad un’altra) segnerà spostamenti anche significativi negli approcci e negli orientamenti. Da questo punto di vista la scelta di una città di mare come sede dell’incontro non fa una piega.

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