Welfare

La comunità per temi

di Flaviano Zandonai

Lo sanno tutti che “comunità” è un concetto scivoloso che si presta agli utilizzi più vari: viene brandito come un corpo contundente nel dibattito politico e declamato come un’oratoria negli statuti e nelle dichiarazioni di missione di molti enti non profit. Sembra soffrire di una debolezza congenita rispetto alle forme più istituzionalizzate, ma proprio grazie alla sua scivolosità riesce a non farsi fagocitare ripresentandosi in nuove fenomenologie che ne ripropongono i caratteri primari: relazionalità e coesione. Meglio quindi individuare alcune piste per un lavoro di comunità efficace, ripensando i modelli di interevento sperimentati negli ultimi anni. Di seguito alcuni modesti suggerimenti (richiesti) per una fondazione che vuole internazionalizzare l’impresa sociale. Primo tema il rapporto tra comunità e società civile come presupposto per la costruzione di tessuti di relazione non chiusi su se stessi e in contrapposizione ad altri (la deriva “maledetta” della comunità) ma capaci di liberare risorse ed opportunità anche per progetti di natura imprenditoriale. Secondo tema la rappresentanza della comunità, il modo in cui entra in forma autonoma nel dibattito politico, non solo a livello locale (dove vari “tavoli” abbbondano) ma anche nelle dinamiche socio economiche meso e macro. Reti e forum sociali rappresentano, fra alti e bassi, interessanti tentativi in tal senso. Terzo aspetto – particolarmente spinoso per le organizzazioni sociali – riguarda metodo, tecniche e relativi ruoli del lavoro sulla comunità. Essendo attività di community building sempre più artificiali sia nell’attivazione dei processi che negli esiti, la questione della governance assume un aspetto centrale, soprattutto nel caso in cui la coalizione comunitaria voglia fare l’impresa. Si tratta, in parole povere, di allocare il potere tra portatori di interesse numerosi e fortemente differenziati. Solitamente chi svolge questa funzione assume un ruolo di leader che fa sviluppo comunitario per trascinamento, magari correndo il rischio di qualche strappo. Per questo è utile contemperare agendo anche in veste di facilitarore di processi, pur con la consapevolezza che richiede un consistente investimento di tempo e di capitale reputazionale.

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