Ho intercettato questo interessante concorso lanciato dalla Nuova Accademia delle Belle Arti di Milano (NABA) che premia con borse di studio giovani usciti dai loro corsi nell’ambito del fashion design (moda e interior). Il bando è molto chiaro: riguarda “la progettazione consapevole di abiti, oggetti, accessori che rispecchino la storia e i legami del loro creatore con un contesto sociale e ambientale in continua evoluzione, che presenta limiti e opportunità dei quali è sempre più importante tenere conto”. Sembra di leggere l’incipit di un progetto elaborato da un’impresa sociale: legame col territorio, dinamicità e mutevolezza dei bisogni, progettazione consapevole, ecc. Ma il bello viene più avanti perché nello stesso bando vengono individuati ben dodici requisiti di qualità e almeno tre di questi dovranno essere tenuti in considerazione dai proponenti. Li riporto per esteso: 1) innovazione estetica, 2) innovazione tecnica, 3) attenzione per l’ambiente, 4) sostegno a progetti sociali, 5) attenzione alla durata del prodotto, 6) capacità di sollecitare atteggiamenti critici da parte degli users, 7) capacità di stimolare nuovi stili di vita, 8) funzionalità, 9) ergonomia e confort, 10) fattibilità e costo di produzione , 11) Commerciabilità, 12) Sostenibilità del progetto. Ci sono così tanti stimoli da ispirare un processo che va dalla pianificazione strategica alla rendicontazione sociale, passando per progettualità innovative. Inviterei i vincitori per uno stage in qualche cooperativa sociale. Sono quasi sicuro che ne verrebbe fuori qualcosa di buono.
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