Welfare

Scambio d’aula

di Flaviano Zandonai

Che ormai le distanze tra modelli imprenditoriali si stiano accorciando è un dato di fatto. E la tendenza è visibile non solo guardando al finalismo d’impresa grazie allo sdoganamento in ambito for profit concetti come “innovazione sociale” e “imprenditorialità sociale” o all’enfasi su parole d’ordine come “creazione di valore condiviso”, “impatto sociale” e così via. Lo si coglie anche guardando alle più spicciole, e per me interessanti, pratiche gestionali. Tre esempi al volo. Il primo riguarda l’innovazione apportata dal web. Un piano sul quale imprese for profit e sociali sono destinate a incontrarsi, ormai è questione di tempo. Sono disposto a pronosticare un autunno caldo su questo tema. Il secondo riguarda il welfare, con un crescente interesse da parte delle organizzazioni sindacali e datoriali, come la Confartigianato di Bergamo che dedica la sua conferenza organizzativa proprio al welfare, citando qualifiche care al terzo settore: “universale”, “comunitario”, “bene comune”.  Il terzo piano riguarda le reti interorganizzative. Altro topic dove le possibilità di interazione e, meglio, di integrazione tra imprese profit e non profit sono più che promettenti. Agli scettici consiglio di leggere il post rilanciato da retidimprese.it dove si promuove il prodotto di una società di consulenza che riguarda un ruolo professionale centrale per l’imprenditoria sociale: il manager di rete. Quasi uno choc per il sottoscritto che ormai da qualche anno bazzica le aule di cooperative sociali e altre non profit proprio su questo tema. Peraltro, pur trattandosi di una breve presentazione i temi proposti sono davvero interessanti, soprattutto per quanto riguarda l’evoluzione del manager di rete nel breve – medio periodo. A un certo punto ho pensato di ritirarmi per lasciar spazio ai nuovi arrivati. Poi ci ho ripensato, perché una sana contaminazione richiede di scambiare anche l’aula formativa.

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