Welfare

Potere all’infografica

di Flaviano Zandonai

Non è facile districarsi tra le applicazioni di smartphone e tablet. Se non si è esperti, come il sottoscritto, bisogna affidarsi a quel che viene messo in primo piano, oppure seguire parole chiave che ti portano chissà dove. O ancora farsi irretire dalle scelte di mercato: chi ha comprato questa applicazione ha anche acquistato quest’altra. Sono forse le correlazioni, più che quel che viene messo in home page, a guidare le scelte di consumatori un pò spaesati di fronte a cotanta abbondanza di mini programmi low cost e molto spesso gratis. O si diventa bulimici scaricando di tutto – così come avviene ormai da qualche tempo con la musica – o ci si limita ad esplorazioni e acquisti a corto raggio, in territori delimitati da interessi, bisogni e desideri relativamente definiti. Poi c’è il caso: ogni tanto nel mare magnum dei market delle applicazioni spunta qualcosa di inatteso, una bella sopresa. Qualche giorno fa navigando senza meta e ormai prossimo al rientro nel porto del già conosciuto mi sono imbattutto in una bellissima e semplicissima applicazione che seleziona infografiche prese da altri siti e giornali. Che cosa è un’infografica lo dice la parola stessa: informazioni condensate in uno schema grafico dove il tratto di design gioca un ruolo importante nel decrivere un fenomeno. Una comunicazione sintetica ed estetica sempre più in voga soprattutto nei media statunitensi che meriterebbe di essere “applicata” con più impegno anche nei media nazionali e in contesti informativi diversi. La crisi, da questo punto di vista, muove la fantasia degli infografici. Qualche giorno fa il Corriere della sera proponeva una rappresentazione del debito pubblico nazionale e statunitense utilizzando però le solite torri che svettano in altezza, mentre forse sarebbe stato meglio ispirarsi ai fondali oceanici fino alla fossa delle Marianne dove stiamo affondando proprio in queste ore. Ma ci sarebbero anche sperimentazioni molto interessanti anche in ambito non profit. Un bilancio sociale, ad esempio, ne guadagnerebbe in efficacia comunicativa se fosse condensato in qualche infografica. Oppure un piano di zona dei servizi sociali. Tanto si sa bene che nessuno (o pochi) si sciroppano centinaia di pagine e decine di tabelle. Con qualche infografica invece si potrebbe arrivare anche ai diretti interessati: i cittadini e le comunità che del welfare sono beneficiari e artefici.

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