Welfare

Bignami dell’innovazione sociale

di Flaviano Zandonai

Il tragitto in treno tra Rovereto e Trento dura, se tutto va bene, poco più di dieci minuti. Un tempo comunque sufficiente per una lezione pratica di innovazione sociale. L’ha tenuta, in esclusiva per il sottoscritto, una giornalista che da qualche mese fa l’innovatrice sociale. Prima lezione: ci vuole un’intuizione, un’idea semplice nella formulazione e diretta nell’obiettivo, che quando la senti ti chiedi: “possibile che nessuno c’abbia mai pensato?”. Nel suo caso si tratta di Perfect fire, un progetto per lo studio, la costruzione e la diffusione stufe a basse emissioni e consumi ridotti da utilizzare in contesti di povertà, di emergenze umanitarie, ma anche nei rifugi alpini o in situazioni simili. Seconda lezione: capacità di individuare un bisogno e, risolvendolo, di generare benefici a vari livelli, in modo che possano essere in molti a fruirne. In questo caso la nuova stufa rispetta l’ambiente, garantisce maggiore sicurezza domestica, tutela la salute, è uno strumento di lotta alla povertà e di miglioramento della condizione femminile. Terza lezione: utilizzo e diffusione della tecnologia. In questo caso si tratta di una tecnologia tutta artigianale e materiale (niente web 2.0 una volta tanto) che viene messa a disposizione per essere sviluppata da diversi centri di ricerca e in diversi formati, tutti da adattare alle specifiche esigenze (ad esempio le dimensioni della stufa, il combustibile, ecc.). Terza lezione: uso intensivo (e paziente) della rete. In questo caso emerge il ruolo di una networker che opera da outsider. Non è un tecnico, ma forse proprio per questo riesce a far collaborare persone e organizzazioni che mai altrimenti avrebbero potuto interagire: fondazioni di ricerca, testimonial, enti pubblici, parchi tecnologici. Quarta lezione: uso della comunicazione. In questo caso si tratta di operatori del settore e quindi è stato girato un corto, è uscito un breve articolo su L’Espresso, si organizzerà una conferenza stampa e un evento a settembre: lo stove camp. Manca la quinta lezione: l’aspetto produttivo e l’impatto economico e sociale dell’iniziativa. Ma per questo ci vorrà un pò di tempo. Una variabile cruciale, anche per l’innovazione sociale.

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