Welfare

Il nomadismo dell’innovazione

di Flaviano Zandonai

Spesso, quando si parla di innovazione, o meglio la si vuol fare, emerge il carattere processuale dell’iniziativa: “iniziamo un percorso” si dice. Ieri a Brescia si è radunata una specie di carovana pronta a muoversi. Ha definito, in un prequel a Bergamo, un tema – l’innovazione delle imprese sociali in campo informatico – e ha iniziato a raccogliere adesioni e interessi. Non è un percorso a tappe predefinite, ma oltre all’oggetto ha anche un termine, perché altrimenti per partire senza meta occorre fare atto di fede. C’è quindi un possibile approdo, ad esempio la prossima edizione del Workshop sull’impresa sociale di Iris Network. Nel mezzo, come una buona carovana, cercherà ospitalità per rifocillare le messi: raccogliere ulteriori adesioni, contributi, critiche, suggerimenti che servano a raffinare il progetto di innovazione, identificando meglio gli obiettivi e le attività. E’ sufficiente l’organizzazione un incontro, anche all’interno di un altro seminario, di un convegno, di una sessione formativa. In cambio la carovana sarà ben lieta di mettere a disposizione i suoi semilavorati: conoscenze, dati di esperienza, idee. Ad esempio ieri è venuta in possesso di un’interessante matrice 3×3 che incrocia campi di innovazione  – tecnologie per i servizi, open data per mappature, comunicazione 2.0 – con possibili applicazioni per imprese sociali: processi, prodotti e mobilitazione di risorse. Una specie di bussola per restare in tema, molto utile per mettere ordine in un campo di iniziative dove è facile divagare perdendo di vista le buone pratiche che ti passano sotto il naso. Non sarebbe male lavorare anche sull’identità di questa coalizione nomade: basterebbe una cosa leggera – un logo, quasi un segnale da lasciarsi alle spalle o da far precedere nel suo girovagare come fanno gli street artist e quelli che lavorano con i media sociali – così da rafforzare i legami fiduciari che fluidificano lo scambio di idee e all’apprendimento reciproco. Si parte?


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