Anche il soffitto ha aiutato. Le lampadine che sovrastavano l’incontro dove sono stati presentati e rilanciati i contenuti del numero di Communitas – l’ormai “mitico” 51 – erano quasi tutte accese. Buon segno perché la minoranza attiva che si è incontrata ieri al Forma Moods di Milano ha delineato un percorso per una politica a favore dei community asset in Italia. Un percorso in grado di svelare la ricchezza di esperienze che, nei più diversi contesti e con le più svariate modalità, riconverte a nuove forme d’uso di interesse collettivo beni e proprietà immobiliari. Probabilmente, come testimonia qualche lampadina spenta, c’è bisogno di uno sforzo ulteriore. Un pò come è stato fatto qualche anno fa nel Regno Unito grazie a un rapporto che conteneva una “rassegna di evidenze”, le prove che fenomenologie diverse – in Italia confische a organizzazioni mafiose, strutture di enti religiosi, beni demaniali, lasciti di privati, ecc. – possono essere inquadrate in una politica unitaria che ne rafforza l’impatto in termini sociali ed economici. Vale certamente la pena di continuare.
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