Welfare

Anche le formiche nel loro piccolo…

di Flaviano Zandonai

Cooperano. Magari s’incazzano pure, come nel best seller di Gino e Michele, però cooperano. E anche i ratti pare siano altruisti. Sono molte le vie che la ricerca può percorrere per cambiare il paradigma economico dominante. Può evidenziarne i fallimenti puntuali o rimettere a nuovo forme di organizzazione dell’attività economica fin qui marginalizzate (affibiando loro, ad esempio, dizioni come “terzo settore” o “non profit”). Ma probabilmente il colpo definitivo verrà sferrato dalle neuroscienze in campo biologico e psicologico, perché i risultati delle loro indagini tagliano le radici del modello, quel homo oeconomicus animato da istinto egoista che massimizza l’interesse personale a discapito dei propri simili e dell’ambiente. Il baluardo antropologico che ha alimentato la produzione scientifica in campo economico degli ultimi decenni. Non serve essere un addetto ai lavori per rendersi conto che le cose stanno cambiando anche nella produzione di conoscenza. Basta sfogliare i giornali delle ultime settimane. Ad esempio il Sole 24 Ore che recensisce un libro molto controverso – Il superorganismo – perché dimostra che i comportamenti sociali degli insetti non derivano da vincoli di parentela, ma dalla presenza, non generalizzata ma consistente, di individui “cooperativi” (che peraltro traggono vantaggio da questo loro orientamento). E ancora qualche giorno fa il Corriere della Sera apriva la sua pagina culturale presentando i risultati di esperiementi, piuttosto crudeli invero, dove i ratti preferiscono liberare compagni imprigionati piuttosto che ingozzarsi di cioccolato, attivando le nostre stesse zone celebrali e dimostrando così che questi comportamenti “sociali” derivano da un’evoluzione biologica di lunghissimo periodo. Insomma, come afferma il recensore de Il Sole, sembra palesarsi una sorta di “economia sociale della natura” che dovrebbe interessare gli economisti, ma aggiungiamo anche tutte quelle organizzazioni che nell’altruismo e nella cooperazione riconoscono la loro missione distintiva.

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