Altro che ZTL o segnaletiche simili. Ai tracciatori delle reti territoriali interessano nuove tipologie di aree come le ZFM, le Zone a Fallimento di Mercato. Non e’ una boutade. Sempre più spesso la possibilità di garantire determinati beni e servizi (anche di interesse generale) e’ legata al margine economico degli operatori di mercato. E se non si realizza? Fino a qualche tempo fa era possibile rispondere che ci avrebbe pensato lo Stato, oggi invece e’ sempre più difficile sostenere questa posizione per evidenti ragioni. E dunque molti territori sono privi di questi servizi: dalla banda larga ai trasporti, dai servizi bancari a quelli sociali. Accade anche in aree considerate al riparo da questi problemi stante la presenza di una Pubblica Amministrazione ben pasciuta. Ad esempio l’espressione “zone a fallimento di mercato” e’ utilizzata in Trentino per identificare le aree marginali dove il gestore privato (Telecom) non ha interesse a portare la fibra ottica per internet ad alta velocità e questo nonostante la Provincia cofinanzi l’iniziativa. Che fare? In Trentino hanno la soluzione della porta accanto (se la vogliono vedere): cooperative di utenza che in veste di vere e proprie imprese di comunità diversificano la produzione e con il surplus economico derivante dalla vendita di energia elettrica da fonte idrica finanziano la banda larga. Casi limitati, ma tutt’altro che isolati tanto che il manager di una di queste coop e’ stato giustamente nominato imprenditore sociale dell’anno. Altro che fallimento di mercato!
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