Welfare

Il chi e il come dei servizi all’impresa sociale

di Flaviano Zandonai

Che cosa offre un finanziatore a un’impresa sociale? Onde evitare che questa domanda venga candidata al premio della più scontata dell’anno risponderemo sì certo: presta denaro, possibilmente a buon mercato. Ma non solo. C’è una parte extramonetaria che tende a crescere in modo sempre più rilevante, determinando in modo consistente la qualità e la competitività dell’offerta.

In cosa consista questa parte aggiuntiva al denaro è presto detto. Si tratta di servizi di accompagnamento a favore dei beneficiari del prestito affinché ne facciano il miglior uso:  individuando con chiarezza le finalità, costruendo un progetto adeguato, migliorando l’efficienza dei processi produttivi e, naturalmente, rendicontando quote economiche e impatto sociale. Qualche tempo fa un importante esponente della finanza sociale italiana si è spinto ad affermare che “il terzo settore ha più bisogno di supporto che di denaro” e nella presentazione di un social impact bond (che non riesco più a trovare) un buona parte era dedicata proprio ai servizi a sostegno le imprese che riceveranno i finanziamenti.

Un tempo, e in parte anche oggi, questi “servizi reali” erano autoprodotti dalle stesse organizzazioni non profit e imprese sociali, anzi spesso erano le loro agenzie di rete a occuparsene. Una scelta che per l’epoca era quasi obbligata obbligata, non esistendo un vero e proprio mercato di servizi espressamente dedicato al sociale. Progressivamente alcune di queste attività sono state dismesse: un pò perché sono apparsi nuovi interlocutori ai quali affidarle – basti pensare alla formazione o ai servizi amministrativi – un pò perché le reti non profit hanno preferito dedicarsi ad altro, ad esempio alla gestione di grosse partite imprenditoriali.

Oggi, con l’apparire di nuovi attori nel campo dell’imprenditoria sociale, si riprone per le reti un classico dilemma del management: make or buy? Quali servizi a supporto devono continuare ad essere autoprodotti e quali affidati ad altri soggetti? E ancor di più: quali possono essere il frutto di una coproduzione? Dilemmi che per essere risolti richiederebbero due attività. La prima consiste in un’analisi di mercato per posizionare l’offerta. La seconda riguarda l’assessment del proprio paniere di servizi per capire quanto sono realmente competitivi ed efficaci per sostenere un nuovo ciclo di sviluppo.

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