Quale futuro per il dono?

di Marco Dotti

Mark Anspach è un antropologo del MAUSS (Movimento Anti – Utilitarista

nelle Scienze Sociali), allievo di René Girard, vive tra l’Italia e la Francia e da sempre si occupa del “dono”. Lo abbiamo incontrato, e inizieremo, poco per volta, a pubblicare le nostre conversazioni. Un primo assaggio, sulla crisi. Ci ricorda Anspach:

«La crisi attuale si caratterizza per un circuito mimetico in cui tutti hanno paura di investire perché vedono che tutti gli altri hanno paura di farlo. È una reazione a catena negativa che si propaga su scala sociale e lascia l’individuo disarmato. Tocca allo stato intervenire con gesti generosi capaci di rimettere in moto gli scambi economici. Le politiche di austerità provocano un’indignazione giustificata perché possono solo esacerbare la crisi. Per invertire la tendenza attivando un circuito positivo, bisogna dare lavoro ai disoccupati come ha fatto negli anni trenta il presidente americano Franklin Roosevelt. Il suo “Civilian Conservation Corps” ha mobilitato nei primi quattro mesi 275.000 giovani per sviluppare riserve naturali e piantare alberi – un modello possibile per il servizio civile proposto dal Manifesto di Vita!».

Se vi va, leggete il seguito dell’intervista su: Communitas, cliccando→ qui


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